Sono tornati. Dopo l’esposizione di quasi due mesi tra l’’ONU ed il Brooklyn Borough Hall a New York, i manoscritti francescani, che hanno incantato e stupito i newyorkesi, sono sono disponibili per chiuque voglia vederli al Sacro Convento di Assisi.
“Frate Francesco: tracce, parole, immagini” stesso il titolo della mostra. E i manoscritti son otornati insieme alle teche costruite con legno riciclato da una giovane fabbrica che si chiama Recycled Brooklyn.
La mostra, allestita proprio nel luogo dove il Frate aveva deciso di essere sepolto, è stata presentata lo scorso 24 Aprile presso il Salone Papale del Sacro Convento di San Francesco di Assisi all’interno della Basilica. Ad accompagnarla e raccontare il viaggio di Francesco a New York un documentario realizzato da i-Italy.
Ad accompagnarla e raccontare il viaggio di Francesco a New York anche un documentario realizzato da i-Italy.
L’allestimento per la prima volta a Roma nella Camera dei Deputati era approdato in America grazie ad un grande lavoro. “L’idea è partita facendo riferimento alla lettera di Frate Francesco ai reggitori politici. Il Frate si rivolgeva a quelli che oggi potremmo comunemente chiamare ‘politici; esortandoli a governare pensando al bene e alla pace dei popoli” ci racconta Flavia de Santctis presidente dell’Associazione Antiqua, tra gli organizzatori e curatori della mostra.
“Proprio per questo motivo abbiamo creduto opportuno portare l’esposizione alle Nazioni Unite, dove il nostro obiettivo di sensibilizzare “i reggitori politici” è stato simbolicamente raggiunto” commenta ancora.
Sono stati infatti più di cento gli ambasciatori che hanno aderito all’iniziativa.
La mostra, di grande successo, ha metaforicamente riunito i rappresentati di differenti nazionalità, etnie e religioni secondo i secolari insegnamenti di Frate Francesco, Uomo di estrema umiltà che amava definirsi “semplice e illetterato”.
Portarla poi a Brooklyn, nel comune e nel quartiere che ha visto un'alta densità italiana, con una storia importante legata all'integrazione, è stato un pò come dare il messaggio alla gente comune.
Tante le personalità che hanno partecipato al vernissage ufficiale della mostra ad ad Asssi, tra le quali il Prof. Giovanni Grado Merlo, presidente della società internazionale degli studi Francescani e P. Pierangelo Massetti direttore del Laboratorio del restauro del libro dell’abbazia di Praia, il presidente della regione Umbria Catiuscia Marini, la Dott. Luisa Montevecchi sopraintendente archivistica per le Marche e Padre Enzo Fortunato direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi.
“E’ un’occasione per vivere e conoscere Francesco ancora una volta e vederlo raccontato attraverso le tracce, le parole e le immagini che sono esposte in questa mostra” spiega Padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi.
Il percorso espositivo è infatti articolato in tre sezioni. Nella prima, Tracce, viene raccontata la vita di Frate Francesco attraverso alcune bolle papali e i famosi Manoscritti come l’encomiabile Cantico delle Creature, riconosciuto come il più remoto testo poetico della letteratura italiana.
La seconda sezione, Parole, raccoglie le più antiche biografie di Frate Francesco.
Nella terza, Immagini, sono esposte le miniature delle immagini degli affreschi della Basilica superiore, capolavori di Giotto e quelle delle attestazioni degli agiografi.
Figura rivoluzionaria della Chiesa Cattolica e ambasciatore di pace, Frate Francesco è da sempre stato apprezzato da qualsiasi latitudine e cultura per il Suo modello di umanità.
Un’umanità caratterizzata dalla totale indipendenza nei confronti del potere e dai suoi ideali di pace e di fratellanza come valori unici e imprescindibili nel rapporti umani.
Nella mostra che sarà visitabile ad Assisi fino al prossimo 31 Maggio, Frate Francesco è presentato come un uomo che si fa tutt’uno con le sue parole. Nella sua attenzione per la predicazione nasce infatti uno strumento necessario per illuminare la vita e dare senso all’esistenza ed esprimere e diffondere l’amore per la Natura e la lode a Dio.
“Bisogna riflettere e riscoprire il vero significato della parola frate, storicamente chiusa in un’accezione prettamente religiosa” commenta Monsignor Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi. Questa espressione riferita a Francesco si arricchisce infatti di tutta la sua essenza più umana diventando sinonimo di Fratello.
“E’ stato davvero di fondamentale importanza portare gli ideali di fraternità di Francesco fino ad una città simbolo di convergenza internazionale per eccellenza come New York, soprattutto in un periodo critico come quello che stiamo vivendo dove guerre e violenze sono ancora protagoniste dello scenario mondiale” conclude il Vescovo.
Attraverso i manoscritti di Frate Francesco traspare la sua realtà così sfaccettata e drammatica, fatta di principi cardine come l’empatia nei confronti di tutto il creato e la cura dei bisognosi considerati fratelli ancor prima di semplici destinatari di beneficenza.
I testi di Frate Francesco, come anche la sua vita espongono infatti un’idea d’amore esigente, che va ben oltre ai sentimentalismi. Un amore che comporta il donarsi totalmente al prossimo anche quando il prossimo è considerato nemico.
“Questo è un messaggio che è partito da Assisi e da Assisi illumina tutto il mondo” racconta il Dott. Gianni Letta, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. “Divulgare le parole di Francesco è stata un’opera più importante di quelle che tante volte vengono presentate nel consiglio di sicurezza dell’assemblea generale delle Nazioni Unite” conclude il Sottosegretario.
Risulta quindi quasi scontato come, anche in luoghi laici per eccellenza come le Nazioni Unite o il Brooklyn Borough Hall la parola e gli insegnamenti di Frate Francesco siano stati accolti con gioia e curiosità.
“Questo è un percorso nel quale sono stati raccolti tutti i documenti più antichi che parlano di Francesco come Frate e Uomo e cercano di far comprendere come i suoi insegnamenti siano stati recepiti dai suoi contemporanei” ci racconta Fra Carlo Bottero custode della Biblioteca del Sacro Convento di S. Francesco in Assisi. “
A New York sono rimasto particolarmente colpito dal grande interesse delle guardie giurate dell’ONU che si fermavano a guardare i pezzi esposti e mi chiedevano notizie. Rimanevano strabiliati quando rispondevo che i manoscritti che avevano sotto gli occhi risalivano a otto secoli prima”.
E “Era troppo importante riportare i Manoscritti ad Assisi ed esporli proprio nella Basilica di San Francesco” ci dice Flavia De Sanctis. La mostra : “Frate Francesco: tracce, parole, immagini” è infatti un’occasione unica per ammirare le opere francescane, testimonianze antiche e preziose normalmente non accessibili e fruibili al pubblico.
Durante la cerimonia di presentazione della mostra, a seguito di un gradito intermezzo del coro da camera della Cappella musicale della Basilica di San Francesco, è stato dunque trasmesso il documentario girato da i-Italy, con la regia di Letizia Airos e Matteo Banfo.
Il racconto del percorso, tra periodo di allestimento e esposizione, della mostra nella Grande Mel è stato seguito con grande attenzione ed intensità dal pubblico presente.
Il cortometraggio presto sarà proiettato anche a New York in un evento speciale.