Nuoro Jazz incanta New York

Roberta Michelino (December 03, 2013)
Sbarca nella Grande Mela, lasciando il pubblico newyorkese incantato ed entusiasta. IL gruppo “Domo De Nibe”, proviene dall’edizione 2012 del Seminario Nuoro Jazz diretto da Paolo Fresu. I sei giovani talenti si sono esibiti all'Epistrophy a Manhattan ed al Barbès di Brooklyn, duettando con il trombettista Fabio Morgera e la cantante Sheila Jordan

Erroneamente si è soliti pensare che il jazz, quello vero, autentico ed inimitabile si annidi e cresca in un panorama americano. Ma basta citare qualche celebre nome come Enrico Rava, Stefano Bollani, Paolo Fresu e molti altri, per comprendere che vere e proprie eccellenze popolano anche il mondo artistico jazzistico italiano.

L'Ente Musicale di Nuoro, tempio della musica jazz in Italia, offre la possibilità a chi possiede doti ed attitudini musicali di diventare musicisti di talento. Nato nel 1987 per iniziativa della cantante nuorese Antonietta Chironi per scopi didattici, l’Ente Musicale di Nuoro vanta di avere come direttore artistico il celebre trombettista Paolo Fresu e qualificati insegnanti

Il gruppo Domo De Nibe si è formato grazie alla penultima edizione del Seminario Nuoro Jazz Festival ed è composto da sei giovani musicisti che pur provenendo dallo stesso seminario di musica jazz, hanno background diversi.

L’obiettivo è proprio quello di liberare la musica dai confini imposti dai generi e lasciare spazio a nuove sonorità e creatività.

La band è formata da Alessandro Pardi (voce e pianoforte), Giaime Mannias (flauto e percussioni), Davide Guiso (flicorno e tromba), Alain Pattitoni (chitarra), Christian Pepe (basso) e Giovanni Angelini (batteria).

Grazie al collettivo BYO  (Bridge Your Own), i Domo de Nibe hanno avuto la possibilità di esprimersi nella città di New York, luogo in cui si respira e si vive la musica jazz, creando una fusione tra la tradizione jazzistica americana e quella europea.

La redazione di i-Italy ha intervistato il Presidente dell’Ente Musicale di Nuoro Angelo Palmas e con il musicista Alessandro Pardi che ha dato voce a tutti i membri del gruppo.


Qual’è l’obiettivo dell'Ente Musicale di Nuoro?

Angelo Palmas: Lo scopo era quello di abbinare alla neonata Scuola Civica di Musica, la seconda in Italia dopo Milano, in una cittadina che non aveva  e non ha un Conservatorio. Da allora sono stati organizzati più di 1500 concerti e manifestazioni.


Com'è nata la collaborazione artistica con Paolo Fresu?

Angelo Palmas: La collaborazione con Paolo Fresu comincia sin dal primo anno di vita dell’Ente, quando fu invitato per un concerto con un suo gruppo. Alla richiesta di un nuovo concerto, Paolo propose un seminario da tenere insieme agli altri componenti del suo quintetto. L’idea era quella di riproporre lo schema dei seminari di Siena, allora unica realtà di quel genere in Italia, in un momento in cui il jazz era praticamente bandito dai conservatori italiani ed in Sardegna nasceva una importante tradizione di festival jazz, ma non esisteva alcuna possibilità di studiarlo. ''


E' difficile oggi fare jazz in Italia? Come sono aiutati i giovani musicisti dall'Ente Musicale?

Angelo Palmas: Sono sicuramente molto più numerose del passato le possibilità di avvicinarsi al jazz in Italia. Basti pensare che il jazz è finalmente presente a pieno titolo in tutti i conservatori italiani e che nel nostro paese si tengono numerosi e prestigiosi festival. Difficile è vivere di jazz. Molti e validissimi musicisti ma poche possibilità di esibirsi e di ricevere cachet dignitosi, ad eccezione dei pochi artisti al top. L’Ente Musicale di Nuoro con i seminari Nuoro Jazz assegna ogni anno una borsa di studio ai migliori studenti che formano un gruppo che l’anno successivo si esibiranno al Festival Time in Jazz di Berchidda diretto da Paolo Fresu, ed ad altri festival dove verranno incisi CD prodotti dall’Ente Musicale. Nuoro è diventato un importante trampolino di lancio per molti giovani jazzisti. Cito fra i tanti Fulvio Sigurtà che vive  e lavora a Londra, giovane Jazzista nel 2010 per la rivista Musica Jazz e Simona Premazzi brillante pianista, da anni attiva a New York.

 
Come nasce la collaborazione con il collettivo BYO?

Angelo Palmas: La collaborazione con il collettivo BYO nasce ai tavoli dell’Epistrophy Café a Manhattan, poco più di un anno fa. In occasione di un viaggio di lavoro cerco e incontro Luca Fadda e Silvana Porcu, ex allievi di Nuoro Jazz, e due degli ideatori di Bridge Your Own, questo ambizioso progetto che da qualche anno anno è impegnato a creare un ponte culturale fra l’Italia e New York. Quello che poteva sembrare un progetto un po’ folle, grazie al loro entusiasmo e professionalità è diventato realtà ed ha permesso ai ragazzi dei Domo de Nibe di vivere un’esperienza straordinaria nella patria della loro musica.

 
Chi sono i Domo de Nibe?

Alessandro Pardi: Difficile dare una definizione. Siamo sei ragazzi che si sono incontrati ai seminari di Nuoro Jazz 2012, piuttosto diversi tra loro ma molto curiosi verso tutto ciò che è musica. Da quando ci siamo conosciuti abbiamo visto crescere un progetto che, un po' spontaneamente un po' intenzionalmente, non si presta facilmente a essere etichettato o contestualizzato a un genere in particolare;  ci piace invece pensare che sia il risultato dell'incontro delle nostre sensibilità e l'approccio jazzistico al repertorio ci permette di esprimerci più liberamente possibile, saltando dal reggae allo swing, dal free jazz alla musica .


Perchè avete scelto proprio New York?

Alessandro Pardi: New York è il luogo simbolo del Jazz e non solo. New York è contaminazione, incontri e scontri di popoli e culture e la sua profonda tradizione jazzistica non costituisce un deterrente a nuove idee ed espressioni. Ci ha colpito il suo carattere frizzante e dinamico, dove ogni cosa sembra essere pronta e predisposta ad essere rinnovata, una leggerezza che più difficilmente si trova in Europa. Obbligatorie le tappe nei locali storici del jazz, tra cui il Village Vanguard e le jam session allo Smalls e al Fat Cat in cui abbiamo potuto respirare un'atmosfera verace e genuina, senza dimenticare l'incontro con storici musicisti newyorchesi che ci hanno fatto provare, anche se per poco, l'emozione di fare musica in una città come NY. 

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