Napoli. 'La città del Fuoco' ad NYU

Gero Salamone (June 09, 2015)
Il racconto di Napoli presso la Casa Italiana Zerilli Marimò da parte del suo primo cittadino, Luigi De Magistris. Una metropoli piena di contraddizioni, ma ricca di contaminazioni culturali ,E tantissimi sono i punti in comune con New York...

In questi giorni la città di New York ha visto girovagare per le sue enormi vie e tra le ombre dei suoi grattacieli il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, venuto appositamente nella grande mela per   partecipare ad una serie di incontri tra cui quello tenutosi lo scorso venerdì 5 giugno presso la Casa Italiana Zerillì Merimò (N.Y.U.).

Così dopo una breve sosta al portone affianco, nella libreria Vanni, luogo di cultura gestito dal Centro Primo Levi eccolo arrivare palazzetto voluto fortemente dalla Baronessa Zerilli-Marimò, luogo di inconti e coltura, importantissimo per la New York italiana che incontra il mondo americano.
 

Un appuntamento che ha fatto parte della serie “Eppur si muove” perchè anche Napoli tra mille difficoltà è una città in movimento in questo mondo e non solo ricca di una sua storia millenaria ricca di arte e cultura.  Napoli è una città viva, che cambia e vuole cambiare e non solo uno scorcio di Italia che ancora riesce ad evocare emozioni tra i visitatori felici di perdersi nelle suggestive viuzze dei quartieri spagnoli o nel romantico tramonto sul golfo che costeggia la città.
 

Una sala stracolma di gente lo accoglie - e al piano di sopra altri hanno seguito l'evento in biblioteca davanit uno schermo - , alcuni partecipanti originari della città partenopea, altri accorsi forse incuriositi dalla figura di De Magistris da sempre definitosi un sindaco sui generis, lontano dal quel stereotipo classico di personaggio politico.
 

Il piccolo palco illuminato con luce tenue, e le note di “Napule è” di Pino Daniele come sigla di apertura, hanno trasformato la formalità di un incontro in una piacevole chiacchierata tra il primo cittadino di Napoli e il prof. Stefano Albertini (NYU) e la giornalista Letizia Airos (I-italy) in cui si è discusso di svariati argomenti che hanno toccato la vita personale e professionale del Sindaco.
 

Una vita, quella di De Magistris, che si è contraddistinta per il suo atteggiamento antisistema sia nella sua precedente attività di pubblico ministero conducendo svariate inchieste segnata da luci e ombre , sia in quella di politico: prima come europarlamentare a Bruxelles adesso come sindaco della città di Napoli.
 

Un uomo che ha deciso, come da lui precisato, di stare con la gente rompendo gli argini di una politica troppo oramai rinchiusa dentro i palazzi del potere. Un sindaco di strada, come si definisce, che ha inteso la politica come servizio per la collettività che deve attuarsi dal basso in una forma di democrazia partecipata.
 

Si è certo parlato della città di Napoli, descritta da De Magistris come un posto di incantevole bellezza internazionale visitata ogni anno da migliaia di turisti da tutto il mondo, ed in cui è possibile trovare anche delle similitudini con la città di New York: entrambe caratterizzate da numerosi vicoli che vengono vissuti quotidianamente da un mescolarsi di gente ognuno nella propria diversità.
 

Una Napoli sempre più newyorkese e una New York sempre più napoletana, attraverso un indissolubile ponte di collegamento tra le due città che idealmente possa attraversare l’oceano atlantico.

Il sindaco ha messo l'accento sull'importanza del suo incontro con la comunità italiana in diversi appuntamenti (Little Italy, Bronx, Camera di Commercio, Calandra Intitute), delle prospettive legate ad incontri istitituzionali ed in particolare della sua lunga conversazione con il sindaco Bill De Blasio.
 

Napoli e New York, quindi, così lontane geograficamente ma paradossalmente così vicine, accomunate da un nuovo modo di concepire la diversità intesa non più come un problema ma come una risorsa in due città metropolitane oramai aperte al mondo.

Le domande dal pubblico hanno chiuso la serata confermando un eccezionale interesse legato alla città . "Napoli non è la città dei fuochi. Ma è la città del Fuoco" ha detto, tra l'altro, il sindaco. Un città che ha un fuoco dentro, di amore, passione e volontà di riscatto. Un fuoco che ha attraversato l'oceano. Napoli: eppur si muove.

Comments

i-Italy

Facebook

Google+

Select one to show comments and join the conversation