"Poetry Battle" e ravioli, con Giovanni Rana

Mila Tenaglia (June 11, 2014)
Quando e' stata l'ultima volta che qualcuno ha scritto una poesia per voi? "Pasta Poetry Duel": una sfida all'altimo raviolo tra composizioni di poesia e sfiziosi assaggi che Giovanni Rana ha proposto al Backbar, locale "in" a Manhattan dietro il ben conosciuto Pastificio Giovanni Rana & Cucina del Chelsea Market.

Backbar, undicesima strada di una Manhattan finalmente estiva. Qualcosa di veramente inusuale sta per accadere.

Sono le sette di sera, la luce e' ancora forte ma dentro il locale si fa fioca, i sensi e l'udito si lasciano piacevolmente trasportare dall'odore di inaspettati ravioli cucinati all'istante e dai "tic tac tic tac" delle macchinette da scrivere.

In alto, in un lato del locale, un balconcino che richiama uno dei piu' famosi posti  di Verona. Non c'è Giulietta sotto, e neanche Romeo, ma sopra c'è un hashtag con scritto PastaPoestry.

Dunque si parla di pasta e si scrive di pasta.

Seduti su delle poltrone di pelle ci sono "Gli Haiku Guys" che battono su antiche macchine da scrivere.

Di cosa si tratta?  Sono componimenti poetici estemporanei. "Dammi un argomento e ti compongo un pensiero", sorride una ragazza.  Diciamo  "Art" e pochi minuti dopo ci viene consegnato un cartoncino con su scritto "What comes unbidden is a blessing to receive stay open always" by Carolyn Silveira.

 
Energica e sorridente Antonella Rana ci viene incontro, e' con il nonno piu' amato dagli Italiani, Giovanni Rana.

"Il duello sta per cominciare, presto" ci dice e c'e' una leggera adrenalina nell'aria.

Infatti una coppia di poeti improvvisatori si sfidera' recitando un haiku composto sul momento su un argomento deciso in quel momento. Giovanni Rana è il giudice. Sono quasi tutti americani.

L'atmosfera e' frizzante, gli "Haiku Guys" sono in stile "The great gatsby", bellissimi, le ragazze hanno colori cipria, frange e cappellini. Anche i vestiti sono stati studiati. Uno di questi da' il via iniziale alla sfida invitando il pubblico a fare silenzio. Il suo gong? Un cucchiao sbattuto su una lucente pentola in rame.

Il primo argomento: "Mamma". I contendenti salgono sul palco, prendono il cartoncino e si chinano a scivere... via di seguito i round procedono e seguono vittorie e perdite, tra un bicchiere di vino e un piatto di ravioli. I ragazzi recitano con calore e trasporto i brevi poemi.

Qualche risata tra il pubblico per qualcuno che prova a dire qualche parola in italiano.

E ancora su suggerimento di Antonella Rana viene scelta la parola  "Verona", una delle sfidanti dice "Oh 'Verona', direi questa parola all'infinito, e' cosi musicale la vostra lingua", "Romeo e Giulietta", "Ravioli".

I ragazzi si sbizarriscono nel comporre brevi poesie e la giuria rapida decide la loro sorte.

L'altra parola scelta? Pesto. Quì si intuisce un pò di ignoranza in un giovane poeta. Parla di verde e attribuisce il colore della salsa genovese ai piselli! No... forse non sa neanche che odore abbia il basilico, visto che il pesto - quello vero - si assaggia e sente anche  con il naso.

Il vincitore? L'italiana videomaker e scrittrice Francesca Coppola. Aveva sicuramente il vantaggio di sapere cosa è la pasta e di poterci giocare con le parole, ma certo la lingua, l'inglese, non le facilitava il compito.
 

"Ho sempre amato la poesia e scrivere" ci racconta dopo la premiazione e la foto con Giovanni Rana. "Ho saputo di questo evento grazie ai miei amici Eric e Daniel che si esibiscono con me

al Bowery Poetry Club e amano l'Italia", sorride Francesca.

"I miei amici del club amano scrivere haiku con la macchina da scrivere alle persone a certi tipi di eventi, quindi per tutti noi e' stato molto bello partecipare al gioco".

Da oltre sette anni a New York Francesca e' stata premiata l'anno scorso con il corto "Flamingos" al MoMa e al Lincoln Center come parte del "New Directors/New Films 2013".

Non manca la foto finale con il gruppo e l'immancabile "Rana-Bag" con dentro un simpatico raviolo usb, un mattarello e un pacco di pasta fresca da poter gustare a casa.

Pasta e poesia, quale miglior modo per celebrare l'Italia?

Giovanni Rana ed Antonella Rana hanno partecipato all'evento con grande entusiasmo e curiosità, intrattenendosi con tutti i poeti. L'atmosfera era veramente speciale. Quell'odore di ravioli appena cucinati portava la mente altrove e c'era una piacevole dissonanza tra il posto classicamente newyorkese e quello che stava accandendo. Poesia, amore, pasta e Rana. Non poteva esserci accostamento migliore.

E la dolcezza con cui alla fine Giovanni Rana si è messo in posa insieme a tutti i ragazzi per un selfie generale,  è qualcosa di giocoso ed unico che non possiamo dimenticare.

E i giovani poeti gli lasciano alcune poesie scritte apposta per lui su di un foglietto. Siamo sicuri che Nonno Rana li terrà tra le cose più care.

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