Ferruccio Gard, emozioni in colori

Vincenzo Ruocco (May 24, 2009)
"Emotions in colour from Venice". Folto numero di appassionati e curiosi per la raccolta delle opere più significative dell'artista italiano, in mostra presso l'Istituto Italiano di Cultura di New York fino al 3 giugno

Opere che consentono di cogliere la musicalità espressa dai colori e dalle forme all’interno delle stesse. Colori cangianti come quelli della Laguna di Venezia, dove l’artista, Ferruccio Gard, vive e lavora fin dal 1973. Forme che appartengono all’Astrattismo, di cui è uno dei massimi esponenti a livello mondiale, dopo essere stato fra i protagonisti della Optical Art, ricerca che prosegue tuttora con successo.

La mostra che l’Istituto Italiano di Cultura ha organizzato in suo onore ha portato all'attenzione del pubblico americano una selezione di quadri particolarissimi.

Nato nel 1941 a Vestigné in provincia di Torino, l’artista piemontese ha visto esporre le proprie opere in più di 200 mostre e partecipato a oltre 200 collettive all’interno dei più importanti musei del mondo. Fuori dall’Europa la sua produzione è stata ammirata in Cina, Giappone, Stati Uniti, Australia, Brasile, Panama, Singapore e Tasmania. E nel Vecchio Continente in Francia, Belgio, Germania, Austria, Danimarca, Svezia, Svizzera, Grecia, Romania e ovviamente Italia.

Ha partecipato a cinque Biennali Internazionali di Venezia (1982, 1986, 1995, 2007 e 2009) e alla XI° Quadriennale Nazionale di Roma. Della sua arte hanno scritto i più importanti critici come Pierre Restany e Achille Bonito Oliva.
Cortese, disponibile al colloquio, solare e voglioso di raccontarsi. Lungimirante, propositivo, vivace. Introdotto dal direttore Renato Miracco si e' presentato al pubblico intervenuto all'Istituto Italiano di Cultura con grande generosità.
Molti ricorderanno Ferruccio Gard anche come giornalista e collega in 90esimo Minuto del compianto Paolo Valenti.
Come pittore dopo un periodo iniziale in cui si è avvicinato al Surrealismo, e alla Metafisica, caratterizzato da figure geometriche, a partire dal 1978 ha seguito un’evoluzione coerente, programmatica, giungendo alle sponde dell’Avanguardia connessa con la psicologia della percezione e la teoria delle forme.
In questo senso ha proseguito la ricerca esaminando la relazione tra luce, spazio e forma, generando contrasti cromatici volti a disturbare la percezione visiva.
Stimolanti, così sono stati descritti i quadri dagli spettatori all’interno della sala espositiva. Capaci di generare quel rumore inconfondibile di sottofondo che è il dibattito.

La vera protagonista dei suoi quadri è la luce, soffiata quasi nelle interposizioni delle forme generando un senso di instabilità che è concettuale e costruttivo.
Luce e colori leggeri, naturali, interpretabili come energia spirituale.
L’arte che lui rappresenta e genera raccoglie l’eredità del Cubismo di Braque, delle forme degli artisti del Cercle et Carré, dell'Astrattismo di Mondrian, Sophie Taeuber e Mac Bill.
Gard aggiunge a queste tradizioni le proprie personali variazioni, dando un contributo eccellente all’articolazione delle scale cromatiche delle strutture armoniche che le contengono.
Infine, le forme fanno parte di un universo in cui esse stesse, se confrontate le une alle altre, raggiungono la perfezione di immobilità, unica soluzione capace di comprendere ogni possibile movimento.
Oggi, ha sostenuto Gard, la questione non è più relativa ad un conflitto ideologico, o se vogliamo teoretico, tra l’arte figurativa e non figurativa. Il vero punto centrale di tutta l’arte è la qualità e il criterio attraverso il quale la si regola e la si giudica. In questo senso compie un ulteriore passo in avanti rispetto alla struttura linguistica che caratterizza il suo stile.
Divertente, al termine del suo discorso, l'invito al pubblico presente di consolarsi con il vino, offerto per l'occasione dall'azienda vinicola di Nadia Zenato, qualora i quadri non piacessero. Ecco di nuovro quell'ironia e fare dissacrante del giornalista ormai in pensione. Cronista sportivo che riusciva a stemperare le atmosfere più tese nei match più importanti.
Il primo giugno le opere di Gard verranno esposte anche per le celebrazioni della Festa della Repubblica italiana previste presso Cipriani a Wall Strret.
 

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