Articles by: I. I.

  • Fatti e Storie

    De Magistris a New York. Il sindaco “per la strada”, tra passato e presente

    E’ cominciato bene il viaggio a New York di Luigi de Magistris il 3 giugno, con una visita alla storica Little Italy di Manhattan che è servita anche da spunto ad un lungo articolo del New York Times.
     
    Si sa quanto sia difficile per qualsiasi personalità straniera, che non sia una star del cinema o un presidente in visita all’ONU, avere l’attenzione dell’icona del giornalismo americano.

    Ma il sindaco di Napoli, in visita a Little Italy appena sbarcato dall’aereo, se li è trovati subito difronte,  giornalista e fotografo. Merito anche del contesto, certamente: ben pochi politici italiani vanno in visita con grande rispetto e sincero interesse nei luoghi storici dell’emigrazione italiana. Vero è che l’articolo del New York Times non mancava di qualche superficiale ammiccamento a vetusti stereotipi che fanno imbufalire la comunità italoamericana, ma è  vero anche che il giornale ha colto uno dei temi salienti del viaggio. L'importanza  di stringere un legame tra due realtà—quella di Napoli e quella della comunità italiana in America—che vogliono entrambe liberarsi dal comune destino di essere troppo spesso associate agli stereotipi negativi di “pizza, mandolino e crimine organizzato.”

    Il tema è raccontato in un bel filmato prodotto dal Comune di Napoli che de Magistris ha portato con se “Naples, Not a Common Place” .
     
    Luigi de Magistris l’ha spiegato appena arrivato, partecipando a un affollatissimo ricevimento organizzato da Don Donald Sakano (di madre italiana), parroco di St. Patrick’s Old Cathedral.

    Lo accompagnava il sacerdote, teologo e saggista napoletano Gennaro Matino, che appunto con Sakano sta lavorando ad un gemellaggio spirituale e culturale tra le due parrocchie che darà vita ad una serie di eventi tra Napoli e New York a partire dal prossimo anno.

    Entusiastica l’accoglienza del quartiere, completa di passeggiata informale, soste presso storici negozi come gli alimentari (Alleva e DiPalo), strette di mani e decine di selfie, fino alla Chiesa del Sangue Preziosissimo, sempre gestita da Don Sakano, tempio nazionale di San Gennaro negli USA e cuore dell’antica comunità in gran parte di origini napoletane e meridionali.
     
    Tra i partecipanti anche i leader della comunità cinese della adiacente Chinatown e Victor Papa, Presidente del Two Bridges Neighbrhood Council che si occupa proprio di “celebrare la diversità culturale” dell’area, e in particolare di favorire la coesistenza tra comunità italiana e cinese. Un messaggio simbolico importante che rispecchiava l’altro grande tema che è risuonato lungo tutto il viaggio di de Magistris: Napoli e New York come città inclusive e “meticcie” per eccellenza, luoghi di accoglienza e accettazione dei migranti, centri di convivenza tra popoli e culture.
     
    Ma il dialogo con la comunità italiana è giunto ancor più lontano quando il Sindaco di Napoli si è recato in un’altra “Little Italy” ancor più (colpevolmente) ignorata dalle usuali visite ufficiali, quella del Bronx .

    Guidato da Nicola Trombetta, popolarissimo presidente della Federazione Campania USA, de Magistris ha iniziato il suo bagno di folla allo storico mercato di Arthur Avenue dove l’infaticabile David Greco, vero “ambasciatore” italiano nell’area e proprietario di Mike’s Deli  gli ha perfino insegnato a … fare la mozzarella!

    Tra una folla entusiasta e sotto i riflettori della TV locale il Sindaco si è lavato le mani, si è arrotolato le maniche della camicia, e ha seguito le istruzioni di David Greco lavorando l’impasto fino alla formatura.

    Una volta assaggiata e certificata, la “mozzarella d’o Sindaco” è stata distribuita ai presenti che l’hanno gustata come una prelibatezza.

    Poi la passeggiata su Arthur Avenue e Belmont Avenue (“la vera Little Italy di New York”, come amano dire i suoi abitanti con una punta di polemica verso l’omologa ma più conosciuta area di Manhattan): tra negozi, ristoranti e botteghe artigiane, con momenti di allegria e ricordi struggenti di alcuni anziani immigrati napoletani.

    Anche qui fino a una chiesa, Our Lady of Mt. Carmel per salutare il giovane parroco Jonathan Morris, che in jeans e t-shirt riparava un muro della sua chiesa (noto anche come Morris commentatore televisivo per importanti network da Fox a Cnn, Morris è stato consigliere teologico di Mel Gibson per il film La Passione di Cristo, ed è “campus minister” alla Columbia University). E infine a pranzo nel ristorante San Gennaro con un vero ragù e tanti progetti.
     
    In ideale continuazione di questo viaggio fra i migranti, anche la visita al famoso porto d’ingresso di Ellis Island, oggi uno straordinario museo, con un anfitrione d’eccezione: il prof. Robert Viscusi del Brooklyn College (CUNY), saggista, scrittore e poeta e grande esperto dei temi dell’immigrazione italiana negli USA.

    Preziosa la guida del ranger di origini italiane Anthony D’Antonio, che ha sottoposto il sindaco e i suoi accompagnatori ad un gioco di simulazione molto azzeccato. Davanti a un ignaro pubblico di visitatori e turisti, de Magistris ha impersonato il presidente di una commissione incaricata di decidere sul caso di Frank, un tipografo canadese a cui nel 1906 era stato rifiutato l’ingresso per “disturbi psicologici” (colpevole in realtà di essere una donna che tentava di immigrare travestita da uomo, consapevole delle difficoltà che avrebbe altrimenti incontrato nel mondo degli affari in USA).

    Tra il serio e il faceto, il “presidente della commissione”—sottolineando l’inclusività della sua politica migratoria come sindaco di Napoli—ha deliberato di ammettere Frank negli USA (il ranger gli ha poi confidato che così effettivamente andò quel caso agli inizi del secolo scorso).

    Il prof. Viscusi lo ha dunque premiato regalandogli una copia del suo poema Ellis Island recentemente pubblicato in edizione italiana.
     
     
    Nel mondo della cultura
     
    Il mondo della cultura italiana a New York ha accolto de Magistris con due conferenze talmente affollate che in entrambi i casi è stata necessaria l’apertura di una sala attigua collegata alla principale da una Tv a circuito chiuso.

    La prima è stata al John D. Calandra Italian American Institute della City University of New York, il più grande istituto universitario negli USA dedicato interamente all’esperienza italiana.

    Qui il Sindaco di Napoli è stato ospite d’onore di un incontro di studi intitolato “L’oro di Napoli”  che aveva tra i relatori il preside dell’istituto Anthony Tamburri, e i professori Robert Viscusi (Brooklyn College), Fred Gardaphè (Queens College), Stanislao Pugliese (Hofstra University) e Gennaro Matino (Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale e Università di Napoli “Suor Orsola Benincasa”).

    E’ stata l’occasione per declinare in termini di “alta cultura” lo stesso messaggio portato tra il “popolo” delle Little Italy: “Attraversata da tanti popoli nella sua storia—conquistata da Arabi e Spagnoli, Francesi e… Americani—Napoli non è mai stata e non sarà mai un città intollerante e razzista”.

    E se l’Italia è indietro a tanti altri paesi per quanto riguarda le politiche migratorie, Napoli è invece all’avanguardia—ha sottolineato il sindaco anticipando un tema di cui discuterà poi a lungo anche con il sindaco Bill de Blasio: l’iniziativa del Comune di Napoli di offrire la “cittadinanza onoraria” agli immigrati e ai loro figli, aprendo loro le porte ad una serie di servizi che, nell’interpretazione della sua Amministrazione, rappresentano diritti inalienabili garantiti dall’articolo 3 della Costituzione italiana che sancisce l’eguaglianza fra gli uomini.

    Perchè, ha concluso tra gli applausi del pubblico, con l’odierna globalizzazione “il denaro e le merci possono viaggiare da un posto all’altro e attraversare tutti i confini—ma agli uomini questo diritto viene negato.”
     
    Il giorno dopo, alla Casa Italiana Zerilli-Marimò (New York University) il discorso è continuato come parte di una serie di incontri intitolati “Eppur si muove”, dedicati ai cambiamenti politici e sociali nell’Italia di oggi.

    Accolto sulle note di “Napule è” di Pino Daniele, intervistato dal direttore della Casa prof. Stefano Albertini e dal direttore di i-Italy Letizia Airos, de Magistris si è soffermato sulla sua esperienza di magistrato, protagonista di inchieste importanti contro le mafie e la corruzione, poi di parlamentare europeo e infine di Sindaco della sua città.

    E poi, sommerso dalle domande di un pubblico che non voleva più andarsene, ha risposto a tutti parlando della sua esperienza di “sindaco di strada”, della sua passione per la democrazia partecipativa, della sua visione di Napoli e New York, così lontane geograficamente ma paradossalmente così vicine, accomunate dal modo inclusivo di concepire le diversità—non come un pericolo, ma come una risorsa. “Napoli non è la città dei fuochi, ma la Città del Fuoco" ha esclamato a un certo punto. “Un città che ha un fuoco dentro, di amore, passione e volontà di riscatto. Un fuoco che oggi ha attraversato l'oceano”.
     
    Non solo università, ma anche scuola. De Magistris ha visitato un’altra eccellenza italiana a New York, la Scuola d’Italia “Guglielmo Marconi”—l’unica scuola che offre, dalle elementari al liceo, un curriculum interamente bilingue (italiano-inglese) certificato sia in Italia che in USA.

    Ricevuto dal Presidente del board Steve Acunto, da Francesca Verga (ex studente e membro del board) e dalla preside Maria Palandra, il Sindaco di Napoli ha parlato a un folto gruppo di genitori appena usciti da un consiglio d’istituto, per poi immergersi tra i ragazzi, sedendosi per terra con loro a giocare e a rispondere a tante domande su “cosa fa un sindaco”—come d’altra parte è abituato a fare spesso nella sua città. Con la dinamica dirigenza della Scuola d’Italia, oggi in grande espansione, si è anche cominciato ad ipotizzare un progetto di scambi a cui potrebbero partecipare scuole napoletane.
     
     
    Promuovere Napoli
     
    Tanti gli incontri istituzionali e con imprenditori e operatori di vari settori per promuovere Napoli sotto i più diversi aspetti: destinazione turistica, set cinematografico, scenario per matrimoni e lune di miele, ma anche città in cui i napoletani che hanno avuto successo all’estero possono tornare ad investire.

    Di questi temi de Magistris ha discusso con il Console Generale Natalia Quintavalle, con il direttore dell’Enit per il Nord America Eugenio Magnani, con il Direttore dell’Italian Trade Agency Maurizio Forte e il suo vice Romano Baruzzi. Con tutti, sotto diverse forme, il Sindaco ha reiterato l’impegno della sua Amministrazione ad agire come facilitatore di contatti e comunicazione per chi voglia sviluppare attività sul territorio.
     
    Particolarmente produttivi due incontri, uno presso il megastore enogastronomico Eataly sulla Fifth Avenue, rivolto agli operatori turistici specializzati in viaggi in Italia e sponsorizzato dall’aerolinea Meridiana (che in estate ha i voli diretti Napoli-New York) e l’associazione “Pizza Village” (che organizza da anni a settembre l’omonima manifestazione sul “Lungomare Liberato”). Qui il Sindaco ha presentato il “pacchetto Napoli” del suo Assessorato al Turismo e, di nuovo, il bel filmato “Napoli, Not A Commonplace”. Il secondo incontro di grande interesse in campo promozionale è stato organizzato dalla Camera di Commercio Italia-America presso l’elegante sede della gioielleria Buccellati su Madison Avenue, dove de Magistris ha incontrato il Presidente della camera Alberto Milani insieme a tanti imprenditori, molti dei quali napoletani, impegnati s New York in diversi settori dall'immobiliare all’abbigliamento, dall’enogastronomia alla distribuzione. E anche qui sono nate più idee progettuali da sviluppare nei prossimi mesi.
     
    E, sempre seguendo questo filone promozionale, de Magistrgis ha anche partecipato al pranzo inaugurale di Open Roads, il festival del cinema italiano della Film Society del Lincoln Center diretto da Antonio Monda, giunto ormai alla sua 14^ edizione. Qui, alla presenza di molti registi italiani coinvolti (da Francesca Archibugi a Duccio Chiarini, da Eleonora Danco a Cristina Comencini e Ivano de Matteo e altri) il Sindaco ha annunciato la costituzione dell’Ufficio Cinema del Comune di Napoli, volto a facilitare il lavoro delle produzioni cinematografiche che intendano scegliere napoli come set.
     
    Gli incontri con le eccellenze imprenditoriali legate a Napoli e alla sua area metrtopolitana—simboli di una città che si sa anche autopromuovere—sono stati davvero tanti e molto diversificati: dall’aperitivo presso la sede americana della famosa sartoria Kiton, con il Presidente Antonio Paone e il manager Luca Infantino che hanno invitato per l’occasione un selezionato gruppo di amici, al pranzo offerto da Rossopomodoro al sindaco, agli operatori turistici e alla stampa nel suo nuovo locale nel Village. Particolare la cena presso il ristorante Ribalta, dove il proprietario Rosario Procino e il suo socio-chef Pasquale Cozzolino hanno convocato i membri del Club Napoli di New York per salutare il loro sindaco. Procino ha anche colto l’occasione per consegnare a don Gennaro Matino una donazione del Club Napoli in favore di una realtà sociale importate a Napoli, l’associazione Medici di strada, come testimonianza della volontà dei napoletani all’estero di aiutare la propria città. Ma de Magistris ha anche visitato realtà piccolissime, come la “Panineria Italiana” dei fratelli Mario e Giuseppe Pesce, nel Greenwich Village, e nuovi esercizi appena aperti come Il Vicoletto, delizioso ristorante fondato dagli imprenditori Giovanni Colavita (giovane molisano, presidente della Colavita USA) e Jerry Turci (un napoletano immigrato 40 anni fa, oggi proprietario di un grande mercato agroalimentare sull’altra sponda del fiume, nel New Jersey). E con tutti lo stesso messaggio di apertura e collaborazione verso chi viene a investire a Napoli, ma anche chi da Napoli è venuto a New York a scoprire l’America e tuttavia rimane legato alle proprie origini.
     
     
    Napoli e New York, città inclusive sul 41^ parallelo

     
    Come si vede, c’era un robusto filo rosso a legare questo viaggio nei suoi diversi aspetti, quello dei flussi migratori sia in uscita che in entrata, nel passato come nel presente. E certamente nel futuro, difronte ad una globalizzazione che va indirizzata culturalmente e governata politicamente perchè oltre agli aspetti economici e finanziari si valorizzino quelli umani e civili. Un tema questo che nella visione di de Magistris lega Napoli al mondo, da un lato attraverso il Mediterraneo di cui Napoli è il centro, dall’altro attraverso quel 41^ parallelo che, attraverso l’Oceano Atlantico, congiunge Napoli e New York.
     
    Per una settimana il sindaco de Magistris ha portato questo tema nelle strade e nelle università, tra la gente, tra gli imprenditori, tra gli uomini di cultura. Ma anche nelle sedi istituzionali e politiche più diverse, dall’ONU al Comune di New York.
     
    Nella sede della Rappresentanza Permamentne Italiana presso le Nazioni Unite, infatti de Magistris ha incontrato l’Ambasciatore Sebastiano Cardi e il suo vice Inigo Lambertini, fra l’altro di origine campana. La conversazione si è incentrata a sul ruolo strategico delle città nel mondo globale (o meglio glo-cale, come direbbe Piero Bassetti) e in partiolare sul ruolo che Napoli intende svolgere per promuovere lo sviluppo di un Mediterranteo di pace e di diritti condivisi di cittadinanza. Temi globali come le ondate migratorie in Europa la pace in Medio Oriente non possono non passare oggi per la mediazione culturale e politica delle grandi città che si affacciano su questo mare, a nord e a sud, a est e ad ovest. L’Ambasciatore Cardi si è detto disponbile ad avviare con il Comune di Napoli un lavoro congiunto su questi temi, in particolare sul sostegno a politiche di inclusione nelle città europee e sul ruolo strategico che in questo campo può svolgere Napoli, “da sempre città di pace”.
     
    Un tema questo che è riemerso con forza nell’incontro forse più importante che il Sindaco di Napoli ha avuto durante questo viaggio, quello con il Sindaco di New York, l’italoamericano Bill de Blasio. Un’ora di colloquiodi alto profilo politico e di grande sintonia umana, svoltosi alla presenza delle rispettive delegazioni ristrette e poi continuato in privato tra i due sindaci nella residenza di de Blasio, dove de Magistris è stato invitato per un aperitivo fuori programma.
     
    I due si sono trovati d’accordo praticamente su tutto e nei prossimi mesi metteranno in campo una serie di iniziative comuni. Il Comune di New York offrirà il suo sostegno ai progetti del Comune di Napoli per una “migrazione turistico-culturale di ritorno” in cui i tantissimi newyorkesi di origine napoletana e campana possano visitare la terra madre dei loro avi alla riscoperta delle proprie radici. Ma anche, e soprattutto, i due enti colleboreranno ad un serio e approfondito confronto sulle proprie politiche di accoglienza e di inclusione dei migranti, nella comune convinzione che la contaminazione e lo scambio tra culture differenti sia fonte di ricchezza e non motivo di timore.

    De Blasio e de Magistris si sono confrontati anche su alcune iniziative concrete che hanno messo in campo in questi anni nelle proprie città, tra cui la nuova carta di identità che il Comune di New York ha offerto a tutti i residenti, inclusi gli immigrati “illegali” (senza documenti), paragonata all’iniziativa napoletana di offrire la “cittadinanza onoraria” agli immigrati, che come aveva già detto nella sua conferenza al Calandra Institute, consente loro l’accesso ad alcuni servizi essenziali, base di diritti di cittadinanza condivisi.
    Bill de Blasio e Luigi de Magistris si sono promessi reciprocamente di di collaborare in modo fattivo sul tema perché New York e Napoli si facciano promotori di una coalizione di città che nel mondo si impegnano, anche nei confronti dei propri governi nazionali, a politiche di contrasto delle diseguaglianze e di promozione dell’integrazione culturale e sociale.
     

  • Jay Battle: Grade Painting

    Sanitary Inspection Grades, in the form of laser printouts, are displayed by law at restaurant entrances in New York City. Batlle displays his own hand painted versions next to his selected work in a meta-discursive way.

    The artist’s sardonic idea is that the viewer of his restaurant pictures can rate them just as the sanitary authorities rate the restaurants themselves, and just as their customers rate, or like, the food.
     

    The deeper current running here is that Batlle take issue with the new social-media implications of the word like. These days, artists – in common with everyone else – have to attend to feeds, tweets, tumbles, texts, and likes galore, just to keep up. We live in the era of the quick check-and-move-on, the yes, the like. A false sense of immediacy.
     

    How art stands up over time has nothing to do with like. Like is lazy popular taste. If artists measure their art by like, all their changing moods, loves, skills, obsessions and smells are rendered trivial. By contrast, the slick, quick visual information we receive today has become a fearsome homogenized vehicle used by corporations and social media to control and rate us, while curating our images.
     

    The contemplative warmth and generosity of art has been thrown out the window, leaving us all starving for a recent friend request.
     

    Batlle is very clear about this:
     

    “Human beings grow, change and die, but great art remains exactly what it is. I have visited Matisse’s Piano Lesson in the MOMA at many different periods in my life; I have come to see its fixed and constant beauty as a yardstick for my own evolution as a man and an artist. Every time I return to it, this painting offers me the same lesson; but I am different every time I return, and because I am different, the same lesson teaches me something new. Whether or not I like the picture is completely irrelevant.

    I have always known that for my own creative system to thrive, I need to keep questioning the structures I set up. But with Grade Pending I have begun to question my motives: why have I spent the last eight years blowing up copies of restaurant stationery and painting on them?
    These new Sanitary Grade paintings are the consequence of my introspection. I find I want to create because I think it’s interesting, but once my work goes into the world, I can’t manage it anymore, it’s beyond my control. But losing that control can give me a distance that allows me to see a way forward and this is what is happening now.
     

    Somebody said the reason socialism never took off in America is that even the poorest Americans see themselves as inconvenienced millionaires. The same goes, worldwide, for struggling artists like Van Gogh, who was so hungry he ate his own paints. But instead of saying artists are poor, or they’re broke, or they’re inconvenienced millionaires, we say they’re starving.
     

    So what does this mean, literally? It means lunch. If you’ve made it then you can go to the Colombe d’Or, where Picasso used to trade drawings for meals. Kippenberger had a lifelong free lunch at the Paris Bar in Berlin, where he had all his paintings hanging. An artist has made it when he can eat wherever he wants. I question the motives for my restaurant paintings and for the moment I find that success is associated in my heart with eating well, and I guess I like that. The Grade, however, is Pending”.
     

    Batlle’s work has been exhibited at galleries and museums around the world, including The National Academy Museum, Nyehaus Gramercy Park and Chelsea, Andrew Roth, Metro Pictures, Casey Kaplan, Paul Kasmin, Feigen Contemporary, the Chelsea Museum, Exit Art, The Dorsky Gallery, and The Whitney Museum, all in New York City, The Glass House Museum at Mana, New Jersey, Blum & Poe, CA, The Ausstellungshalle Zeitgenössische Kunst in Münster, The Abteiberg Museum Mönchengladbach, Germany, The Museum of Liverpool, and at The World Museum both in Liverpool. Batlle’s first solo institutional show, with accompanying catalogue, took place in 2012 at the National Museum of Fine Arts, Santiago de Chile, titled Free Lunch. 

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  • Facts & Stories

    3 Scholarships in the Field of Criminology at U.S. Universities



    The Commission for Cultural Exchanges between Italy and the United States – the bi-national agency that on the behalf of the Italian Ministry of Foreign Affairs and the U.S. Department of State has been managing since 1948 the Fulbright Program in Italy promoting study, research and teaching opportunities in Italy and the U.S. through a program of scholarships for Italian and U.S. citizens - has signed an academic partnership with Fondazione Falcone and The National Italian American Foundation (NIAF) for the Academic Years 2016 - 17, 2017-18 and 2018-19.
     
     
     
    Fondazione Giovanni e Francesca Falcone was constituted in Palermo, Italy, on the 10th of December 1992. The principal aim of the Foundation is to implement initiatives of the highest social interest, such as the promotion of study, research and cultural and assistance activities in order to promote the development of the anti – mafia culture in the society and in particular among young people, as well as the promotion of professional specialization in the investigative and judicial apparatuses committed in the action of prevention and fight against the mafia organized crime.
     
     
     
    The National Italian American Foundation (NIAF) is a nonprofit, nonpartisan educational foundation based in Washington D.C. that promotes Italian American culture and heritage. NIAF serves as a resource on the Italian American community and has educational and youth programs including scholarships, grants, heritage travel, and mentoring.
     
     
     
    According to the Fulbright – Fondazione Falcone - NIAF agreement during the academic years 2016-17, 2017-18 and 2018-19 3 scholarships – up to Euro 12,700 each – will be offered to U.S. citizens to carry out research activities in the field of criminology at Fondazione Falcone in Palermo; 3 scholarships - up to $ 12,000 each - will be offered to Italian citizens to carry out research activities in the field of criminology at U.S. Universities.
     
     
     
    For more information on the Fulbright Program to Italy
     
     
     
     
    Per more information on   Fondazione Giovanni e Francesca Falcone
     
    For more information on The National Italian American Foundation


  • Art & Culture

    Aldo Tambellini's Multi-Media Work at 56h Venice Biennale

    Aldo Tambellini's exhibition is curated by Pia Bolognesi and Giulio Bursi who have curated Tambellini's most important exhibitions and retrospectives in the past 5 years.

    Tambellini's new multi-media installation is called "Study of Internal Shapes & Outward  Manifestations" is produced by James Cohan Gallery (New York/Shangai) ZKM Museum, Karlsruhe, Germany and AS Art Consultant, USA. The curators write, “With “Retracing Black" performed at the TATE in 2012 (now in the permanent collection of the TATE Modern) and with this new installation, Aldo Tambellini has gone back to the roots of New York’s darkest underground scene, creating multi-media installations that originate from his experiences with the pictorial manipulation of the image and result in a reflection on the transition from video to experimental performance.”

    This new installation consists of the projection of Tambellini's "lumagrams" (hand-painted slides) and of a 1960's film, made without the use of the camera, Round Black, which will be projected for the first time in Venice. It will also include a soundtrack with poetry and experimental and concrete sounds re-composed by two italian musicians from the experimental scene, Andrea Belfi and Claudio Rocchetti. 

    This integration of various aspects of the arts creates a multi sensory immersive environment providing the viewers with a total new experience. This is an environment which has become Tambellini's signature. His work with "electromedia" began in the 60's when he integrated all of the arts to create organic performances and installation in immersive environments where spectators experienced a disorientation of the senses. Much has been written about these highly experimental and avant-guarde events which have provided the basis for many performances done today.

    Aldo Tambellini was born in Syracuse, New York in 1930 from an Italian mother and a Brazilian father.  He was raised in Italy.  He survived the WWII bombing of his neighborhood when many of his neighbors were killed.  In 1946, he returned to the USA. He received a full scholarship to Syracuse University (B.F.A. in Painting) and MFA in Sculpture from Notre Dame University.  In 1959 he moved to New York City and founded "Group Center" an active counter-culture movement organizing group exhibitions, anti-Vietnam demonstrations, multi-media events and collaborative performances. Aldo Tambellini and Otto Piene opened The Black Gate Theatre, the first “Electromedia” Theater in New York for installations, performances and experimentation by artists.  Among the seminal work presented at the Black Gate was Kusama’s “Obliteration,” Nam June Paik and Charlotte Moorman’s performance and many others. . He collaborated with artist Otto Piene in the first ever international television broadcast by artists, in “Black Gate Cologne” (Germany, 1968). Tambellini was part of “TV as a Creative Medium”, a seminal exhibition at Howard Wise Gallery in 1969 and the same year was invited by WGBH Boston to be part of “The Medium is the Medium”, the first television broadcast by artists in the USA.

    From 1976 to 1988, Tambellini was a Fellow at the Center for Advanced Visual Studies at MIT in Cambridge, MA.  Tambellini’s films are in the collection at the Harvard Film Archives.  In 2012, Harvard received an Avant-Garde Masters Grant from the National Film Preservation Foundation to preserve these films and they were shown at the MoMA in 2013.  The films are currently distributed by Light Cone in Paris, France.

    A double DVD released in 2012 by the European label VON Archives, “The Cathodic Works of Aldo Tambellini,” is now available.  The DVDs include hours of video experiments by Tambellini from the years 1966 to 1976. Parts of it were included in Tambellini's Film and Video Retrospective called “Back to Black” in January 2012 at the Centre Pompidou, Paris, France.

     Aldo Tambellini web site >>>

  • Art & Culture

    NIAF To Award A Full-Tuition Scholarship at Accademia Teatro Alla Scala in Milan


    The National Italian American Foundation (NIAF) leadership announced its newest scholarship in partnership with Accademia Teatro alla Scala, one of the most renowned institutions for training professionals in the performing arts, and Politecnico di Milano Graduate School of Business (MIP), an internationally recognized management school.  The full-tuition scholarship of 13,500 euros (approximately $14,500) will be awarded to an Italian American graduate student who is seeking a Master’s Degree in Performing Arts Management.  Deadline for online applications is September 30, 2015.

     
    “In recent years, NIAF's leadership has focused on scholarships, grants, and partnerships that introduce young Italian Americans to world-renowned institutions in both Italy and the United States,” said Anita Bevacqua McBride, a member of the NIAF Board of Directors and Co-Chair of the Foundation’s Scholarship and Grant committee.  “There is no better way for these students to build their professional experience in the performing arts than to be a part of one of the most important cultural establishments in the world.  We are proud to be able to provide this once-in-a-lifetime opportunity to a member of the Italian American community.” 
     
    The 18-month program in English begins January 16, 2016, and concludes in June 2017 with 1,500 hours of education and training.  A three-to-six month internship at performing arts institutions throughout Italy and aboard is an integral part of the program.  The internship also provides students with networking opportunities for future employment.  The teaching staff of the program includes 100 specialists in theatre and management who work with performing arts institutions in Italy and abroad.
     
    The program is open to 30 participants and includes classroom meetings, exercises and simulations, direct theatre experience, and a final project.  The curriculum topics include: cultural policy; community engagement; human resources and company organization; performing arts marketing; communication and advertising; theatre arts and trades; contract negotiation, and many others.
     
    "The National Italian American Foundation is extremely proud to be partnering with such prestigious institutions.  For centuries, Italians have been at the forefront of the arts and we are honored that we can bring this incredible opportunity to a young, talented Italian American," said NIAF Director of Programs Gabriella Mileti.
     
    The program is also offered in collaboration with Piccolo Teatro di Milano and Opera Europa, an international service organization representing more than 150 renowned opera houses and festivals.
     
    Students can apply online at: https://www.applyformasters.net/.

    For additional information on the program, visit:http://www.accademialascala.it/en/management/courses/master-performing-arts.html.
     
    The National Italian American Foundation (NIAF) is a non-profit organization with its headquarters in Washington, D.C., and dedicated to preserving and promoting the heritage of Italian Americans. Visit www.niaf.org.
     


     


     
     
     

     

  • Life & People

    20 University Students Receive Travel Grant to Italy through a NIAF Program


    Twenty college students from across the nation will participate in the Ambassador Peter F. Secchia Voyage of Discovery Program, an all-expenses-paid educational and cultural initiative that sends Italian American students to Italy.  Sponsored by the National Italian American Foundation (NIAF), the tour will visit Italy’s Lombardia region, NIAF’s 2015 Region of Honor, from June 9 to June 23, 2015.

     
    For the third consecutive year, participants are giving back to the Italian community with a service project in Cascina Rossigo at the Fondazione Genitori per l’Autismo ONLUS, a residential farming community for autistic adults. Last year, the students worked with women and children in difficult situations, was coordinated through the HandsOn Network, a Point of Light Enterprise.
     
    “This signature program at the National Italian American Foundation gives these fortunate Italian American students an incredible opportunity to discover and immerse themselves in the land and beautiful culture of their ancestors,” said NIAF Director of Programs Gabriella Mileti.  “For the future of our Italian American community, it is necessary for young Italian Americans to understand the value of heritage, tradition and roots, and this program emphasizes exactly that.”
     
    Now in its 16th year, the 14-day NIAF program will include tours of historic sites throughout the city of Pavia with a visit to the Certosa, and a walking tour of the city of Monza and Villa Reale.  While in Milan, students will attend a lecture at the Politecnico University, tour the university’s design studios, and visit the renowned Italian tailor store Brioni.  A day at Expo Milan 2015 to explore the pavilions is part of the itinerary. Students will also view the restored masterpiece by Leonardo da Vinci and tour La Scala Theatre and Sant’ Ambrogio Church in Milan.
     
    The schedule includes: a tour of the Auricchio Cheese factory and the Stradivari Museum in Cremona; visits to Lake Como and Lake Garda with walking tours of Sirmione and the Roman ruins (Grotte di Catullo). The students will participate in an excursion by ferry on Lake Maggiore to Isola Bella, Isola dei Pescatori and Isola Madre. The trip will conclude with a farewell dinner in Milan with the Foundation’s Board of Directors.
     
    The package includes round-trip airfare between the United States and Italy, accommodations, meals, guided tours and transfers, all financed by NIAF.  For more information, visit www.niaf.org/voyageofdiscovery.
     

     

    The National Italian American Foundation (NIAF) is a non-profit organization dedicated to preserving and promoting the heritage of Italian Americans. Visit www.niaf.org.


  • Events: Reports

    Italian Creativity: Celebrating 50 Years of Science and Technology; New York World’s Fair 1965 – Expo Milano 2015

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    York, Milano: Two great cosmopolitan cities of industry, design,
    creativity… symbols of the 21st century and all its innovation with
    Italians and Italian Americans always in the forefront of the
    creativity for the betterment of mankind. The past 50 years only
    brings more of the discoveries of the Italian genius. Both cities are
    hosts of World Expos: New York (1964-1965) with the international
    exposition, “Peace through Understanding” dedicated to “Man’s
    Achievement on a Shrinking Globe and Expanding Universe.” EXPO
    Milano 2015 proclaims “Feeding the Planet; Energy for Life.” Both
    showcase advances in science and technology.
    New York, Milano: Two great cosmopolitan cities of industry, design, creativity… symbols of the 21st century and all its innovation with Italians and Italian Americans always in the forefront of the creativity for the betterment of mankind.

    The past 50 years only brings more of the discoveries of the Italian genius. Both cities are hosts of World Expos: New York (1964-1965) with the international exposition, “Peace through Understanding” dedicated to “Man’s Achievement on a Shrinking Globe and Expanding Universe.” EXPO Milano 2015 proclaims “Feeding the Planet; Energy for Life.” Both showcase advances in science and technology.
     

    This year’s poster, designed by John Battista DeSantis, Creative Director Webb Communications and IHCC Artistic Director, depicts an abstract image of New York, Milan and technology. In announcing the Theme, Joseph Sciame, president/chair of the IHCC-NY, Inc., commented “During the year, there will be events, with a special focus on highlighting the Italian and Italian American scientific and technological advances over the past five decades. There will be related lectures, panels, receptions and proclamations at every level of government, in collaboration with the Italian Consulate, educational institutions and other community organizations. We welcome all to join in this salute to Science and Technology with its Italian and Italian American contributions.”

    Entries for the 2015 calendar listing and contributions to support the publication of the IHCC-NY theme posters, calendar of events booklets, bookmarks and brochures can be made through IHCC-NY Board member, Joan Migliori:
     

    [email protected]; Tel: 212-642-2094 or Fax: 212-642-2030 by July 1, 2015

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  • Style: Articles

    1100 Millecento, the newest hi-rises in Brickell designed by Paolo Pininfarina

    MIAMI —1100 Millecento Residences, the highly anticipated high-rise in Brickell from The Related Group, celebrated the property’s completion with an exclusive event on the tower’s roof top poolside terrace and clubrooms.

    The 42-story luxury tower features a second full level of amenities on the 9th floor, including billiards, library, party room, theatre, spa, children’s play room, fitness center, pool deck and zero-edge pool all wrapped with an expansive terrace to take in the views of the city and Biscayne Bay.

    Paolo Pininfarina, CEO of the eponymous Italian design firm known primarily for high-end sports cars, designed the interiors for Millecento - his first high rise residential project in the world.  Over 60% of the residences have been delivered to its purchasers. 

    Guests enjoyed Italian inspired light bites and sounds while taking in the stunning sunset over Biscayne Bay and the Miami skyline. 

    Notable Guests: Paolo Pininfarina, Chairman and Designer, Pininfarina SpA; Jorge M. Pérez, CEO and Chairman, The Related Group; Marc Sarnoff, City of Miami Commissioner; Alice N. Bravo, Deputy City Manager; The Related Group, President Condominium Division, The Related Group; Sonia Figueroa, Senior Vice President, The Related Group.

  • Opinioni

    Vicinanza e solidarietà ai migranti nel Mediterraneo

    Il Direttore Generale dell’INMP, dott.ssa Concetta Mirisola, insieme a tutto l’Istituto, esprime profonda solidarietà per le vittime e i sopravvissuti alla nuova tragedia che in queste ore ha colpito centinaia di migranti nel canale di Sicilia.

    Una partecipazione dettata dalla consapevolezza che, in quanto rappresentanti
    istituzionali, medici, ma soprattutto uomini e donne della società civile, non è possibile ignorare i principi fondativi dell’Humanitas e di un’etica solidale.

    Nel rispetto della persona, è necessario dare dunque risposte operative e immediate che vedano uniti tutti i soggetti a vario titolo coinvolti.

    L’Istituto, vigilato dal Ministero della Salute, con i suoi ambulatori polispecialistici, è da sempre impegnato nell’assistenza socio-sanitaria alle persone migranti e alle fasce fragili della popolazione, attraverso un modello di accoglienza basato su un’équipe composta da medici, psicologi, antropologi e mediatori transculturali. Dal 2007 al 2014 ha preso in cura 75.239 persone, di cui il 69% di origine straniera, per un totale di 262.606 accessi.

    Non si tratta quindi di un intervento e di un’assistenza dettati dalla grave emergenza in corso, quanto di un impegno quotidiano che tutto l’INMP porta avanti con dedizione presso gli ambulatori di Roma e in collaborazione con le Regioni, le Aziende sanitarie e le associazioni del terzo settore, su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione alle aree coinvolte nell’emergenza sbarchi.

    In un contesto internazionale segnato dall’acuirsi della crisi nell’area mediterranea, il fenomeno degli sbarchi ha assunto nell’ultimo anno i tratti di un’emergenza umanitaria: 170 mila persone arrivate via mare solo nel 2014, di cui oltre 26 mila minorenni (13 mila dei quali non accompagnati da un adulto).

    Al contrario di quanto comunemente si ritiene, la maggior parte di queste persone non vuole restare in Italia, lo dimostra la differenza tra il numero degli sbarchi e quello delle richieste di protezione internazionale:  63.041 sempre nel 2014. Più di 100 mila persone tra donne, uomini e minori hanno dunque attraversato il Paese diretti altrove.

    Nel periodo compreso tra il 18 giugno e il 6 novembre 2014 il personale sanitario dell’INMP, attraverso il suo ambulatorio mobile, insieme alla ASL RMB, alla Croce rossa e ad altre organizzazioni del privato sociale, ha infatti effettuato oltre 3.800 visite su migranti in transito nel nostro Paese, presso tre insediamenti spontanei nella periferia romana; persone che poi hanno proseguito il proprio percorso migratorio verso l’Europa.

    A conferma che le persone migranti in arrivo sulle nostre coste, in fuga da situazioni di particolare gravità nei Paesi di provenienza, in cui vengono violati i diritti umani fondamentali, necessitano di sguardi inclusivi verso una più matura cultura dell’accoglienza.

    Per informazioni: www.inmp.it[email protected] – 06.58558201

  • Facts & Stories

    Gwen Ifill is the Winner of the 2015 Urbino Press Award



    Renowned journalist and anchor Gwen Ifill is the winner of the 2015 10th Urbino Press Award, an Italian prize assigned every year to an American journalist. The official announcement will be made this coming April 22 by Italy’s Ambassador to the USA, Claudio Bisogniero, at a ceremony that will be held at the Embassy of Italy un Washington. Gwen Ifill will be present to accept the Award.  


    “Gwen Ifill’s calm and collected style and professionalism are synonymous with the utmost fair and unbiased news coverage in America and abroad,” said Ambassador Bisogniero. “It is a true honor to announce that such an extraordinary talent has been chosen as the recipient of 2015 Urbino Press Award, joining the long list of prominent American journalists awarded in the past nine editions,” continued Bisogniero.
     
    Gwen Ifill is the moderator and managing editor of Washington Week and co-anchor and co-managing editor of the PBS NewsHour, both of which air on Public Broadcasting Service. She is a political analyst, and moderated the 2004 and 2008 Vice Presidential debates. She is also the author of the book The Breakthrough: Politics and Race in the Age of Obama.
     
    "I am deeply honored to accept this prestigious award for doing the work I love -- explaining our world.”, stated Gwen Ifill.
     
    The prize itself will be awarded at the Palazzo Ducale in the City of Urbino in June. The City of Urbino, which during the Renaissance gave life to one of the most enlightened courts of Europe, symbolically reinstates its court, once enriched by geniuses like Baldassarre Castiglione and Torquato Tasso, with the voice and experience of today’s journalists, the outstanding interpreters of the events that are changing our world.
     
    Previous recipients of the Urbino Press Award, chaired by Giovanni Lani, are Diane Rehm, Michael Weisskopf, Martha Raddatz, Thomas Friedman, David Ignatius, Helene Cooper, Sebastian Rotella, Wolf Blitzer, and Maria Bartiromo.
     
    “The Urbino Press Award,” underscored President of the Marche Region, Gian Mario Spacca, “ is an initiative that has been able, in the last nine years, to consolidate the already strong collaboration between our region and the United States.


    Thanks to the very potent thrust of culture and of the excellence of the media and thanks to the many parallel initiatives linked to the prize, the knowledge connecting the Marche Region and the USA deepens and becomes richer with new ideas.  This is a way to showcase, ever more, the beauties of our land to the United States, which has already shown its appreciation in its ever growing visitor numbers. To the winner of the 2015 Urbino Press Award, Gwen Ifill, the most sincere congratulations on behalf of all the Marche Region.”
     
    The Award is made possible with support from the Marche Region, the City of Urbino, the Embassy of Italy and the Italian Cultural Institute in Washington, together with the Chamber of Commerce of Pesaro and Urbino and the Piero Guidi fashion house.
     
    To learn more about the Urbino Press Award: www.urbinopressaward.org/
    To explore Italian cultural events in the U.S.: www.italyinus.org


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