Uno dei suoi vanti è proprio quello di aver tolto la giuria dal Festival e aver dato al pubblico la possibilità di scegliere il vincitore attraverso il mecanismo del voto con cartoline all'uscita delle proiezioni.
"Questa è una vera e propria festa del cinema e per il cinema, ma soprattutto per il pubblico. Qui non vegono solo le star a presentare i film in uscita, ma anche registi e attori che si fanno 10 ore di volo solo per incontrare il pubblico e chiaccherare con loro per il piacere di parlare di cinema. Ecco, questa è la nostra forza".
In effetti i numeri danno ragione a Monda.
Anche quest'anno la Festa ha incrementato tutti i dati possibili. Incassi aumentati del 18%, accrediti del 13%, il sito ufficiale addirittura ha aumentato gli accessi dell'86%. I biglietti venduti sono aumentati del 10%, in grande ascesa anche i social, Facebook +12%, Instagram +36% e la presenza di notizie su quotidiani e stampa è aumentata anche del 23% su quelli locali, del 10% su quelli nazionali.
L'immagine quindi che Roma incassa, dopo 10 giorni di Festival, è senza dubbio positiva, sale piene, trasporti funzionanti da e per le sale, eventi collaterali e per gli ospiti organizzati benissimo, ristoranti pieni, talents che dichiarano il loro eterno amore alla città, nonostante qualche intoppo qui e lì, ma chi non ne accusa?
Roma è nell’immaginario collettivo il set dei sogni, della bellezza, delle grandi star e dei registi geniali. È un passato pesante e difficile da “combattere” ,ma la Festa del Cinema di Roma ha fatto meritare alla Capitale il riconoscimento di “Città Creativa per il Cinema”. E poi anche Cannes fa i conti con le sue disfunzionalità.
Certo non è un festival, dunque non è fatto a misura di giornalisti, che si sono spesso lamentati per le proiezioni stampa troppo accavallate e con scarse possibilità di recupero, e non avendo una giuria per il concorso principale perde un po' del fascino di Cannes e Venezia, ma a Monda questo come detto non importa.
A dare qualche problemino in questa edizione è stato Bill Murray. Prima non si è presentato alla conferenza stampa, era ancora in pigiama all'1,30 , poi ha rifiutato la traduzione durante l'incontro con il pubblico, scocciato di dover attendere che la traduttrice riferisse al pubblico.
Molto diverso l'atteggiamento invece di altri divi come Fanny Ardant o John Travolta, sono stati super disponibli non solo alle traduzioni, ma anche simpatici abbastanza da voler dire qualche parola in italiano. Certo sono state diverse le assenze celebri, per esempio nessuno degli attori di The Irishman era presente, a casa anche Jennifer Lopez e Renee Zellweger. Benicio Del Toro che ha saltato l'incontro con i gironalisti, anche lui in albergo ancora in pigiama.
Della Festa di Roma, di quest'anno, si ricorderà certamente la serata di 'The Irishman'. il regista Martin Scorsese accompagnato dalla moglie, Helen Morris, e dalle figlie Catherine e Francesca ha incontrato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, arrivato per assistere alla proiezione con la figlia e il genero.
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