Indipendentemente dal fatto che questi cambiamenti siano poco visibili o in modo schiacciante, la tecnologia digitale sta trasformando come sono i film, da quelli a budget modesto girati con fotocamere digitali ai blockbuster carichi di immagini generate al computer. Dovremmo piangere, festeggiare o alzare le spalle? Intorno a questo dilemma si è consumato l'incontro tra produttori e autori in occasione della tavola rotonda organizzata nell'ambito del Premio Solinas 2019, dal 2015 sotto la presidenza di Annamaria Granatello, che si è svolto a La Maddalena dal 19 al 22 settembre.
Nato per rendere omaggio alla figura e all’opera di Franco Solinas, scrittore e sceneggiatore scomparso prematuramente nel 1982 autore del romanzo Squarciò, e di film come La battaglia di Algeri, Kapò, il prenio Solinas, a 33 anni dalla nascita, si conferma una bottega creativa permanente, un riferimento essenziale per l'industria cinematografica italiana.
Se nel corso della storia gli artisti hanno adattato le nuove tecnologie ai propri fini creativi, oggi autori e sceneggiatori devono confrontarsi con le nuove abitudini di consumo maggiormente orientate verso una cultura on demand dove codice e storia spesso si scontrano.
YouTube incoraggia lo sviluppo di reti multicanale che tentano di sfornare contenuti, ingabbiando i talenti tra le righe di contratti restrittivi. Nel frattempo Netflix, Hulu e Amazon raddoppiano lo sviluppo di contenuti originali nel tentativo di aumentare la base degli abbonati per diventare il prossimo HBO.
Per autori e sceneggiatri se il digitale ha introdotto nuovi cliché visivi con il rischio di perpetuare la produzione di film mediocri, dall'altro aprono a nuove possibilità estetiche e di narrazione. La tecnologia quindi come partner creativo, in grado di plasmare il modo in cui le storie vengono trovate e raccontate.
Tra i presenti alla tavola, il regista americano Michel Hoffman: "Per noi produttori piattaforme come YouTube ci offrono l'occasione di mostrare il nostro lavoro quando gli studios ci negano i fondi. Possiamo creare le nostre storie alle nostre condizioni senza essere censurati, il che è cruciale per l'espressione artistica".
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