Talento ed innovazione: queste sono le qualità che rendono Robert Glasper un musicista eclettico ed unico nel panorama musicale mondiale. Glasper è il solo che riesce ad accostare il jazz l’r&b, l’hip hop ed il soul creando un armonioso unicum dove la musica è la vera protagonista. Questi generi diversi tra loro per estrazione sociale e pubblico di riferimento hanno in realtà un elemento in comune. Tutti appartengono alla black music.
Nessun cultore o critico musicale può storcere il naso verso questo ardito progetto sperimentale. La tecnica affinata di Glasper e la sua profonda conoscenza musicale lo rendono pienamente consapevole del suo lavoro. Coloro che approcciano alla sua musica devono essere scevri da qualsiasi pregiudizio.
Il suo album Black Radio pubblicato nel 2012 ha vinto ben due Grammy Music Awards. Ho ascoltato l’intero cd tutto d’un fiato senza saltare nessuna traccia. Al termine della prima canzone, ho ripremuto di nuovo play per riascoltarlo daccapo. Non succedeva da tempo che un nuovo lavoro discografico potesse catturare così tanto la mia attenzione ed il mio entusiasmo. In questo album e nel successivo (Black Radio 2) Glasper vanta importanti collaborazioni: Lalah Hataway, Nora Jones, Erikah Badu, Lupe Fiasco, Mos Def e Bilal. In un panorama musicale dove quasi tutti i lavori sembrano essere uguali e privi di originalità, il suo cd spicca sicuramente per l’accostamento sublimato di un inafferrabile ed improvvisato jazz, di un moderno r & b e di un intenso soul che affonda le sue radici più profonde nella cultura afro.
I suoi concerti sono un’esperienza irripetibile e l’atmosfera che si crea è molto intensa e coinvolgente. E non importa se le esibizioni si svolgono in un bar di Brooklyn o in un meraviglioso teatro come il teatro Bellini di Napoli. Il vero catalizzatore di attenzione è il pianoforte di Glasper con un accompagnamento strumentale di classe formato da batteria, basso, sax e voce in covocal.
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