Il pomeriggio romano si preannunciava rovente e io, seduta alla mia scrivania, leggevo stancamente un manuale per un esame imminente. Fin dal giorno precedente avevo ricevuto diversi SMS che mi invitavano a “guardare tutti insieme la partita” sul maxischermo allestito a Piazza del Popolo.
Avevo più volte declinato l’invito, perché, dicevo, “devo studiare”, ma già alle 16,00 il viale in cui vivo era super animato e gli studenti in affitto negli appartamenti dei palazzi vicini davano già fiato alle vuvuzela acquistate due anni prima in occasione del mondiale in Africa; così, trascinata dall’entusiasmo generale avevo deciso di chiudere quel noioso manuale e di unirmi ai miei amici in piazza.
Nei corridoi della metropolitana della stazione Tiburtina risuonavano altissimi i cori da stadio, e le bandiere tricolore sventolavano o coprivano le spalle dei ragazzi a mò di mantello: c’era chi gridava “forza azzurri” e chi invece rivolgeva a un’immaginaria Merkel interiezioni non proprio cortesi. In effetti, questa volta, l’incontro Italia-Germania, sembrava infervorare di un ambiguo entusiasmo i tifosi italiani per colpa, probabilmente, di questo fantomatico spread.
Durante il viaggio in metropolitana continuavo a pensare che mi sarei amaramente pentita per tutta la notte di aver chiuso quel libro, ma una volta arrivata a piazzale Flaminio sono stata costretta a ricredermi: dalle uscite della metropolitana e dalle fermate degli autobus di linea urbana era un inarrestabile fluire di gente verso una piazza stracolma e urlante. Soprattutto ragazzi, ma anche adulti e bambini, non avevano saputo resistere alla tentazione di assistere e partecipare all’entusiasmo di una folla di tifosi, e armati di parrucche tricolori, col volto dipinto e una maglietta azzurra, avevano deciso di lasciare condizionatori e ventilatori per lasciarsi travolgere dalla febbre del calcio.
Io avevo trovato una posizione privilegiata da cui guardare la partita: ero riuscita a raggiungere l’obelisco al centro della piazza e, dall’alto di un muretto, avevo un’ottima visuale non solo dello schermo ma anche di tutte le ottantamila teste dei tifosi che riempivano la piazza.
Al fischio d’inizio dell’arbitro le bandiere vengono calate e i cori cessano: gli occhi di tutti sono rivolti al maxischermo che proietta le immagini della partita che viene seguita con attenzione e concentrazione.
Al ventesimo minuto il goal di Balotelli fa esplodere la folla in un festoso boato: ci si abbraccia, si accendono fumogeni e si sventolano i tricolori, si canticchia quel “po po po po po” mutuato dal 2006 e si inneggia a “Supermario”.
Sedici minuti dopo la replica: arriva la doppietta di Balotelli e una nuova, più forte esultanza dei tifosi: nuovi fumogeni, nuovi cori, nuovi abbracci, e un ragazzo africano vestito con la divisa azzurra e con una sorta di turbante ricavato da una bandiera italiana grida a Balotelli “VAI FRATELO!!!….SEI GRANDE FRATELO!!!”.
Si conclude, nella gioia collettiva, il primo tempo. La ripresa, nonostante gli azzurri abbiamo subito un goal, servirà solo da detonatore per quella che sarà, a fine partita l’esplosione finale: da Piazza del Popolo partiranno festanti caroselli che bloccheranno il traffico del centro della città fino a notte inoltrata, gli autisti degli autobus di linea festeggeranno la vittoria facendo apparire sui display motti calcistici, e appariranno striscioni con le frasi più originali come “noi co voi c’avemo perso solo quanno eravamo alleati”.
Ancora una volta il calcio ha dimostrato di essere uno dei più forti motivi di coesione tra gli italiani: nessuna lamentela per la congestione del traffico in città, anzi, un gioioso Alemanno ha annunciato di aver già programmato l’allestimento di un maxischermo al Circo Massimo per consentire, ancora una volta, ai romani e a chiunque lo voglia, di guardare all’aperto l’incontro finale tra Italia e Spagna in cui di determinerà la squadra campione d’Europa.
All’indomani della partita la rete è un pullulare di articoli, videoclip, fotografie riguardanti l’incontro Germania-Italia: si ricordano i tre incontri precedenti (1070 l’Italia aveva battuto la Germania col punteggio di 4-3, nel 1982 col punteggio di 3-1, nel 2006 col punteggio di 2-0), si commenta l’intera partita, ma soprattutto si parla di Balotelli, il ragazzo con l’espressione da cattivo che a fine partita si scioglie in un abbraccio con la mamma adottiva, il ragazzo di colore che col petto nudo ha dedicato i suoi goal alla mamma che lo ha cresciuto e a tutti i ragazzi italoafricani che hanno ancora problemi con l’acquisizione della cittadinanza nonostante siano nati in questo paese: il ragazzo di colore con l’espressione da cattivo che in fondo ci fa sperare in un mondo diverso!
Ma non dimentichiamo che, almeno per oggi, di Supermario nazionali, noi italiani ne abbiamo ben due: nella notte si è infatti svolto un consiglio tra i capi di statu europei che hanno finalmente approvato la proposta italiana riguardante gli aiuti agli stati europei in difficoltà.
28 Giugno 2012: Italia batte Germania 2-0…. grazie ai nostri due Supermario!
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