Gli arazzi medicei al Quirinale
L’arte della manifattura degli arazzi fu introdotta in Italia da Cosimo I de’ Medici che importò dall’Olanda tecnici esperti e macchine tessili. Realizzarono capolavori come la famosa serie della Storia di Giuseppe, narrata nella Genesi (Firenze 1545-1553).
Cosimo de’ Medici commissionò gli arazzi con la Storia di Giuseppe per decorare la Sala dei Duecento a Palazzo Vecchio in Firenze celebrando il raggiunto potere politico della famiglia.
I cartoni preparatori furono commissionati ai maggiori artisti del tempo, il Pontormo, il Bronzino e Francesco Salviati. Furono tessuti dai maestri fiamminghi Jan Rost e Nicolas Karcher.
Si tratta di venti arazzi, detti all’epoca panni. Dieci di questi rimasero in Palazzo Vecchio a Firenze, altri dieci, invece, per volere dei Savoia dal 1886 furono trasferiti al Quirinale.
Cosimo de’ Medici prediligeva la figura di Giuseppe, figlio di Giacobbe, ed in lui in qualche modo si identificava. Come è noto dalla narrazione della Bibbia, Giuseppe, figlio prediletto ed amatissimo da Giacobbe, riuscì, nonostante le avversità ed il tradimento dei fratelli, a perseguire posizioni di prestigioso potere politico come consigliere ed interprete dei sogni del Faraone d’Egitto, grazie alle sue alte doti intellettuali ed all’abilità di parlatore. Mise in salvo la popolazione dalla carestia e diede intelligente e lungimirante prova di clemenza perdonando i fratelli che lo avevano tradito.
Questi arazzi sono una della più alte testimonianze dell’arte e dell’artigianato rinascimentale. Stupefacente l’intreccio e la complessità della illustrazione della storia narrata, che si può cogliere con una necessaria informazione preliminare, osservando attentamente la organizzazione del disegno, la rappresentazione dei personaggi e degli ambienti, i tanti particolari, anche piccolissimi, che li arricchiscono, ed il sapiente uso del colore. Es. Giuseppe è rappresentato con i capelli biondi, il viso ovale regolare ed espressivo e con una veste rossa, le cui tonalità variano a seconda delle luci. Ricchissima la gamma dei colori, tante sfumature di beige, celeste, azzurro e verde.
Straordinaria maestria di chi li ha pensati e realizzati allora, ed oggi restaurati. In una trasmissione in televisione ho sentito dire che ci vuole una giornata di lavoro per fare un centimetro quadrato di arazzo. Gli arazzi sono stati restaurati in tempi recenti, all’Opificio delle Pietre Dure in Firenze, ed al Centro Operativo per la Manutenzione ed il Restauro degli Arazzi fondato nel Quirinale nel 1995, che ha li ha recuperati in laboratori attrezzati e con personale specializzato. Per la prima volta sono stati esposti tutti e venti insieme al Quirinale, poi saranno trasferiti all’EXPO di Milano.
L’Aquila 12 Aprile 2015.
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