Al Cinema con Guida Romantica a Posti Perduti
Il road movie affonda le sue radici nel genere americano per eccellenza, dove l'interpretazione del viaggio e dello spazio per raccontare i cambiamenti interiori e per fuggire almeno con la fantasia. A questo deve aver pensato Giorga Farina. A cinque anni dalla black comedy Ho Ucciso Napoleone, la regista romana torna con Guida Romantica a Posti Perduti. Il film, presentato alle Giornate degli Autori di Venezia 77 (e al cinema dal 24 settembre) vede sul grande schermo Jasmine Trinca e l'attore americano Clive Owen.
Lui è Benno, cinquantenne inglese e alcolizzato, lei è una fantasiosa blogger di viaggi con molta paura di vivere. La strana coppia intraprende insieme un viaggio alla scoperta di luoghi dimenticati che diventerà un modo per accettare le proprie fragilità e cominciare a fare i conti con se stessi.
Un road movie che rappresenta il viaggio, la fuga e le emozioni complesse di una coppia di sconosciuti entrambi intrappolati in una quotidianità fatta di menzogne e false aspettative. L'interpretazione di Jasmine Trinca al fianco di Clive Owen è una della sue migliori confermandosi un'attrice con film ricercati e personaggi accuratamente selezionati. La sintonia tra i due si amalgama alla fotografia di Timo Salminen, storico collaboratore di Aki Kaurismaki. e una colonna sonora efficaci con il risultato di un film che in stile documentaristico ha qualcosa da dire e commuove.
Guida romantica a posti perduti è un atto di vera resistenza ad una vita che ad un certo punto di presenta il conto. .La strada come protagonista con la bellezza fatta di sconfinati orizzonti liberi, di stazioni abbandonate e città fantasma. Dalla chiesa di San Vittorino vicino Roma al Villaggio operaio di Crespi d'Adda, dal castello abbandonato Chateau Thierry al campo militare di Stanford nelle campagne inglesi del Norfolk.
Il viaggio diventa il simbolo di un percorso esistenziale, di maturazione, compiuto dai due protagonisti che nelle rispettive disfunzionalità si scoprono anime molto simili. Oltre che un potente espediente narrativo per Giorgia Farina per raccontare un mondo in cui non esiste senso e il caos domina del vite di tutti.
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