CALCIO D'ANGOLO/Buona la prima. O quasi.

Gianluca DE NICOLA (January 26, 2009)
Parte il girone di ritorno. L’Inter torna alla vittoria ma le inseguitrici non mollano. Arbitri peggiori in campo, polemiche a Torino e Bologna. Colpo in trasferta del Chievo

Il girone di ritorno del campionato di serie A comincia dove quello di andata si era interrotto. Restano invariate le distanze tra le prime tre squadre in classifica, tutte vittoriose, mentre si accende la bagarre per il quarto posto con il prepotente ritorno in corsa della Roma. Protagonisti in negativo della giornata gli arbitri, sotto accusa in tutte le partite di cartello.
 
A Milano, nel posticipo della domenica sera, l’Inter capolista è chiamata a riscattare la brutta sconfitta di Bergamo di fronte alla Sampdoria, orfana di Cassano e in cerca di punti per allontanare le zone
pericolose della classifica. La squadra di Mourinho, per la prima volta senza Ibrahimovic squalificato, gioc
a con molta grinta e poche idee, schierando Mancini seconda punta al fianco del ritrovato Adriano. La Samp si difende con ordine e cerca appena può di ripartire in contropiede. Ne viene fuori una partita nervosa, con poche occasioni e molti cartellini, di cui uno rosso, all’allenatore dell’Inter, mandato negli spogliatoi a metà del primo tempo per proteste. Alla fine, l’Inter la spunta nei minuti di recupero della prima frazione, con una gran giocata di Maicon che manda in porta Adriano. Secondo gol in due partite per l’attaccante brasiliano, dopo quello di mercoledì contro la Roma che è valso la qualificazione alle semifinali di Coppa Italia. Con qualche brivido nella ripresa - gran parata di Julio Cesar su Dessena allo scadere - l’Inter mantiene i tre punti di vantaggio sulla Juventus e il primato solitario in classifica. Sul piano del gioco, invece, urgono miglioramenti in vista della parte cruciale della stagione. La Samp, dal canto suo, gioca una partita coraggiosa e ha poco da rimproverarsi. Tuttavia la squadra di Mazzarri deve ricominciare in fretta a fare punti, la lotta per non retrocedere è subito dietro.
 
Nell’anticipo del sabato sera, la Juventus supera 1 a 0 la Fiorentina, venendo a capo di una partita bella, che l’ha vista in grande diffic

oltà. Come già domenica scorsa contro la Lazio, gli uomini di Ranieri soffrono la velocità e il ritmo degli avversari. La Fiorentina gioca bene per tutti i novanta minuti, con trame fluide e grande intensità, dando in ogni momento la sensazione di poter arrivare al gol. Una traversa di Santana, due grandi interventi del rientrante Buffon, e due sviste arbitrali evidenti – rigore non fischiato a Jovetic per un contatto con Mellberg, e gol annullato a Gilardino per un fuorigioco che non c’è – le negano un pareggio che sarebbe stato meritato. La Juve ha il merito ancora una volta di non smarrirsi nelle difficoltà, di saper soffrire e di sfruttare con cinica determinazione le occasioni che le capitano. Nel momento migliore della Fiorentina, a metà del primo tempo, un’invenzione di Del Piero lancia il giovane Marchisio verso la porta: il centrocampista è bravo a mantenersi freddo e a battere Frey in uscita, segnando il suo primo gol in serie A. La prodezza però non cambia l’inerzia della partita, con la Fiorentina che resta più aggressiva e brillante dei padroni di casa, e la Juve pronta a lanciarsi negli spazi che inevitabilmente si aprono: Nedved, Giovinco, Del Piero e due volte Marchionni, hanno infatti sui piedi la palla per chiudere il match ma sprecano. La Fiorentina esce dall’Olimpico a testa alta, nonostante la terza sconfitta consecutiva, e con molte recriminazioni legate alla direzione di Saccani. La società ha già annunciato che chiederà in settimana un chiarimento ai vertici arbitrali. La Juventus mantiene il passo dell’Inter, in attesa di recuperare dall’infermeria i vari Trezeguet, Camoranesi, Chiellini e Poulsen. Con l’organico al completo, la partita per lo scudetto sembra tutta da giocare.
 
Nel frattempo non resta a guardare il Milan, che batte 4 a 1 il Bologna in trasferta e consolida il terzo posto in classifica. Seedorf, doppietta di Kakà, che in settimana ha definitivamente spento le sirene inglesi, e primo gol italiano di Beckham. Qualche sbavatura di troppo in difesa, dove Senderos,

al rientro dopo il lungo infortunio, mostra di non essere ancora nella migliore condizione. Il Bologna si gode il 15° centro stagionale di Di Vaio, capocannoniere del campionato, e poco altro. Certo, recrimina sul rigore del 2 a 1 che spiana la strada ai rossoneri. Il contrasto tra Bombardini e Zambrotta, anche visto e rivisto in tv, sembra veniale. Va detto d’altronde che la medesima impressione suscita l’intervento su Amoroso, che causa il rigore del momentaneo vantaggio rossoblu. Pur sbagliando entrambe le volte, l’abitro Tagliavento applica almeno lo stesso metro di giudizio. Resta l’impressione comunque che in Italia, al di là del caso specifico, si fischi troppo e un po’ a casaccio.
 
Subito dietro il podio mantiene il quarto posto il Genoa, che raddrizza una partita complicata con il Catania grazie al ritorno al gol del “principe” Milito. 1 a 1 il risultato finale. E torna in corsa la Roma, che supera brillantemente la difficile trasferta del San Paolo contro il Napoli. 3 a 0 per la squadra di Spalletti, che chiude il conto già nel primo tempo con le reti dei difensori Mexes e Juan, e del rientrante Vucinic. Totti assiste dalla panchina, prossimo al ritorno il campo. Il Napoli di Reja, alla seconda sconfitta consecutiva dopo quella di domenica scorsa contro il Chievo, affronta il primo passaggio a vuoto della stagione. La curiosità è che i partenopei non perdevano in casa da diciotto partite: gli ultimi a espugnare il San

Paolo erano stati proprio i giallorossi di Spalletti, lo scorso campionato.
 
Del gruppo che lotta per il quarto posto, clamoroso crollo interno per la Lazio, che dopo essere passata in vantaggio con Rocchi deve arrendersi 4 a 1 al sorprendente Cagliari di Allegri. I sardi, dopo aver collezionato 0 punti nelle prime 5 partite di campionato, hanno inaugurato un ruolino di marcia da zona Champions League. Del brasiliano Jeda, autore di una doppietta, di Acquafresca e Matri i gol della vittoria.
 
In coda, colpo grosso del Chievo, che acciuffa una vittoria importantissima sul campo della Reggina, diretta concorrente, e abbandona l’ultimo posto in classifica. Lotta con orgoglio il Torino, che recupera tre gol al Lecce e strappa un pareggio che serve più al morale che alla classifica.
 
Al di là delle polemiche sulle decisioni arbitrali, la prima giornata del girone di ritorno conferma dunque le indicazioni emerse nella prima parte della stagione: campionato equilibrato, Inter davanti ma non in fuga, inseguitrici agguerrite. Tra un mese tornerà la Champions a sparigliare le carte.
 
Il cammino per lo scudetto è ancora lungo.
 

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