Le case ne sono piene, i bambini amano guardarli a ripetizione fino a conoscere le scene a memoria e il taglio ironico e multi-level delle storie attrae fette di pubblico sempre più eterogenee. Fateci caso, nelle classifiche di vendita i DVD di animazione riescono sempre a posizionarsi sui gradini più alti. Merito certamente della qualità strepitosa delle immagini e del ritmo avvincente delle storie, ma il grande successo dietro a questo mercato è da attribuire anche ai contenuti extra, veri e propri documentari sulla realizzazione dei lungometraggi, che ci spalancano le porte su un mondo di griglie, modelli 3D e Chroma Key.
Cinzia Angelini si è trasferita a Los Angeles 10 anni fa mossa dalla passione per le cose in movimento che l'ha portata a partecipare alle produzioni di film realizzati sia con la tecnica tradizionale che mediante l'utilizzo di computer come Open Season, Sinbad, Balto, the Quest of Camelot arrivando a far parte del team che si è aggiudicato l'oscar con Spiderman II per i migliori effetti visivi nel 2004.
C'è sempre molta curiosità nei confronti di quello che accade dietro le quinte del mondo dell'animazione, ne sono una prova i seguitissimi contenuti extra dei DVD, e l'uso massiccio che oramai si fa delle animazioni anche fuori dall'ambito degli effetti speciali. L'impressione che si ha sempre da fuori è quella di una lavorazione molto lunga. Quanto si impiega con le tecniche di che vengono utilizzate ora, quanto ti ci è voluto per esempio per le scene di animazione in Spiderman II?
L'animazione può essere eseguita con diverse tecniche: esiste l' animazione tradizionale (con carta e matita), al computer oppure la "stop motion animation" (animazione fatta utilizzando oggetti, pupazzi, carta ritagliata, plastilina ecc...). Tutte quante queste lavorazioni richiedono solitamente molto tempo. Si può lavorare da soli, quando si tratta di lavori d'autore, oppure in team per medie o grandi progetti, sia per la televisione che per il cinema. Per ogni secondo d'animazione ci sono 24 fotogrammi che devono essere creati, qualsiasi sia la tecnica usata. L'importante è dare l'impressione del movimento. Per Spiderman 2, per esempio sono stati impiegati 20 animatori e abbiamo lavorato per circa un anno alla produzione del film. Per dare un'idea, per ultimare l'animazione di Spiderman che vola attraverso la motrice e il carico di un tir (una delle scene di cui mi sono occupata io) ho impiegato due settimane per un totale di circa 90 ore.
Cosa ti ha portato all'animazione? Qual'è stato il tuo primo contatto con questo mondo?
Fin da piccola ho sempre saputo che avrei voluto fare un lavoro creativo. Mi è sempre piaciuto disegnare perciò dopo il liceo scientifico mi sono iscritta ad una scuola di grafica pubblicitaria e contemporaneamente ad una scuola serale d'animazione organizzata dal comune di Milano. Dopo aver seguito entrambi i corsi per i 3 anni della loro durata, alla fine la scelta è stata molto naturale perchè ero completamente innamorata dell'animazione. Volevo diventare un' animatrice.
Quali sono state le immagini che ti hanno attirato di più visivamente da bambina? Da cosa sei partita?
Come tutti da bambina ho guardato molti cartoni animati, Lupin III, Gig Robot d'acciaio, Mazinga Z, Cenerentola, Il libro della Giungla, La Linea, Heidi, insomma qualsiasi cosa che fosse animata finiva con l'attirare la mia attenzione. Molto spesso mi capitava di concentrarmi cercando di immaginare il processo lavorativo. Mi ero creata una mia idea di come si facessero i cartoni animati e devo dire che si avvicinava molto alla realtà.
Che differenza esiste tra traditional animaton e CGI animation e con quale ti trovi meglio a lavorare?
L'animazione tradizionale è disegnata su carta e l'animazione al computer è interamente realizzata al computer con un mouse o una tavoletta grafica. Un animatore 2D o tradizionale deve anche essere un bravo disegnatore ed è molto difficile tenere a modello un personaggio, cioè disegnarlo come tutti gli altri animatori che lavorano nel tuo team (questo nel caso di grosse lavorazioni dove ci sono più animatori assegnati ad un personaggio). L'animazione 3D o al computer è più semplice perchè la parte relativa al modello può essere saltata dal momento che viene creata al computer dai modellatori. La difficoltà maggiore sta nel riuscire a far muovere il proprio personaggio mantenendo delle linee pulite, riuscendo a dargli delle forme grafiche, cosa molto più intuitiva per quanto riguarda l'animazione tradizionale. Direi che entrambe le tecniche hanno le proprie difficoltà, la cosa più bella per me è riuscire ad avere il controllo su entrambe. Dopo tanti anni di computer animation mi trovo sicuramente più a mio agio con questa tecnica. C'è ancora moltissimo da scoprire, le potenzialità del computer in questo campo sono immense e abbiamo appena incominciato.
A che punto della lavorazione di un progetto entri in gioco? Di quali aspetti ti occupi / ti sei occupata?
Gli animatori di un lungometraggio entrano in gioco più o meno a metà della vita di un progetto e mediamente ci lavorano per 12/18 mesi. Ultimamente mi sto occupando della regia di un cortometraggio. Avendone scritto la storia sono chiaramente stata coinvolta fin dall'inizio. E' un'esperienza nuova che mi entusiasma moltissimo visto che si ha la possibilità di seguire il proprio progetto dall'inizio alla fine.
Da una decina di anni l'animazione anche grazie a programmi come flash o in generale all'uso delle tecniche al computer di animazione 3D e 2D è diventata un luogo sempre più frequentato dagli artisti visuali. Credi che le nuove tecniche di animazione abbiano avuto ripercussioni sul mondo dell'arte aprendo nuove frontiere?
Certamente, l'animazione è destinata a venire applicata sempre di più a diverse forme d'arte. Penso che l'unica frontiera sia la nostra stessa immaginazione. Non credo ci siano limiti riguardo a come si possa utilizzare l'animazione. E' una tecnica che non ha regole, si può fare tutto quello che la nostra fantasia ci suggerisce ed anche oltre, si possono creare mondi ed immagini difficilmente realizzabili con altre tecniche.
Come ti vede coinvolta il progetto "Arteveritas"?
Arteveritas e' un progetto che ho iniziato da qualche anno e che si stacca dal mio lavoro di tutti i giorni. Mi da la possibilità di sfogare la mia creatività in altri campi soprattutto in quello della pittura. Molti dei lavori che ho fatto si possono vedere sul mio sito www.cinziaangelini.com che contiene anche moltissimo materiale relativo alla mia carriera di animatrice.
L'ambiente in cui lavori sembra tendenzialmente orientato sull'asse Stati-Uniti - Giappone: quali sono gli svantaggi e quali invece i vantaggi di essere italiani nel mondo dell'animazione?
Forse l'unico svantaggio nell'essere straniero per esempio con gli Stati Uniti è la difficoltà di ottenere il permesso di soggiorno Visa per poter venire a lavorare qui. Il mondo dell'animazione è tradizionalmente un ambiente molto internazionale, io lavoro con persone di tutto il mondo, parlo diverse lingue nella stessa giornata di lavoro. Non ci si sente stranieri, più che altro cittadini del mondo.
Tenendoci in un ambito strettamente tecnico, qual'è l'ultima frontiera al momento? Dove pensi si potrà arrivare in futuro?
In questi ultimi anni si sono fatti moltissimi passi in avanti, sia nel mondo dell'animazione che in quello del live action. Una cosa che sta già succedendo ma che per me è destinata ad aumentare in maniera esponenziale è la fusione tra film d'animazione e film su pellicola. Unendo queste due meravigliose tecniche si potrà arrivare a creare immagini sempre più sofisticate e nulla sarà più impossibile da realizzare a livello visivo.
A cosa stai lavorando adesso? / Che tipo di progetto ti piacerebbe realizzare?
Al momento sto animando su Bolt, il prossimo film CGIdi Disney. Mi sto anche occupando della regia, come ho già accennato, del mio cortometraggio. E' un progetto molto ambizioso e sto lavorando con un gruppo di persone del team tecnico a Disney per poter ottenere un nuovo look al computer. Una delle cose migliori legate all'esperienza di lavorare agli studi Disney qui a Los Angeles è l'esistenza di un programma chiamato "Shorts Club" che permette a chiunque voglia crescere professionalmente di produrre il proprio short. Penso sia una possibilità unica che purtroppo tanti altri studi d'animazione non offrono ai loro impiegati. Uno dei segreti per il successo di uno uno studio sta nel riuscire mantenere costante il livello di stimolo nei confronti dei propri artisti e dei propri tecnici in modo da renderli orgogliosi e felici di lavorarci. Al momento la produzione del mio cortometraggio è la cosa che più mi gratifica a livello professionale.