E' guerra al voto di scambio mafioso nel nome di Borsellino

Maria Rita Latto (May 22, 2012)
Venti anni dopo la strage di via D’Amelio, la Fondazione Paolo Borsellino a Palermo ha messo sul tavolo del Governo Monti e del Parlamento una proposta caldeggiata dal magistrato ucciso con la scorta il 19 luglio 1992. Una legge che rafforza il reato di scambio mafioso nel nome di Paolo Borsellino

Ricordare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino vent'anni dopo. Tante sono le iniziative in questi giorni per farlo nella maniera più adeguata e tra le tante c'è quella della Fondazione Progetto Legalità che vuole sollecitare l'approvazione di una legge intitolata a Paolo Borsellino che preveda una maggiore punibilità del reato di voto di scambio. Una proposta che suona come una scossa ai palazzi del potere politico italiano, eppure a vent'anni dalla morte dei due magistrati siciliani ci si rende conto che bisogna inasprire le pene relative a questo fenomeno che non si riesce a debellare in alcun modo.

Per questo lo scorso 15 maggio sono partite dalla Fondazione mille email indirizzate a tutti i rappresentanti politici per sollecitarli a fare presto nell'approvare una legge che preveda una maggior punibilità del reato del voto di scambio.

Questi'iniziativa e' stata presentata al Palazzo di Giustizia di Palermo, dove sono intervenuti tra i tanti il procuratore capo Francesco Messineo, il presidente del tribunale di Palermo Leonardo Guarnotta, il magistrato Antonio Ingroia, e Manfredi Borsellino, figlio del giudice ucciso nel 1992 in via D'Amelio. 
"Questo sarebbe il modo migliore per commemorare nel migliore dei modi i giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone nel ventennale della loro morte", ha detto il Presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati di Palermo, Antonino Di Matteo, anch'egli presente alla conferenza stampa.

"Il ventennale delle stragi -ha spiegato il dottor Di Matteo- non può essere solo un'occasione di ricordo ma anche un momento per tracciare prospettive e bilanci nella lotta alla mafia ed è convincimento diffuso che il bilancio sia positivo sul fronte del contrasto dell'ala militare di Cosa nostra, meno invece per quanto riguarda la commistione con la politica e i capitali apparentemente puliti.

Per questo serve un cambiamento di rotta per recidere il perverso rapporto tra la mafia e la politica. Gli strumenti normativi sono inadeguati e per questo e' necessaria la modifica del 416 ter come delineata dalla Fondazione". Alla presentazione dell'iniziativa della Fondazione Progetto Legalità ha parlato anche il magistrato Giovanbattista Tona, presidente della giunta distrettuale Anm di Caltanissetta, il quale ha ricordato che la proposta di legge, 'economicamente a costo zero' perché inviata via mail, riflette la preoccupazione di Paolo Borsellino manifestata nel 1989 agli studenti di Bassano del Grappa. Qui il giudice aveva parlato della difficoltà per la magistratura di punire il voto di scambio. Il dottor Tona ha spiegato che "la mafia è un arsenale dove oggi si usano molto di meno le armi e molto di più gli accordi".
 

Un ventesimo anniversario che coincide quest'anno con le bombe di Brindisi. Ed allora si è deciso di coinvolgere in una delle tante iniziative per ricordare Falcone e Borsellino anche i ragazzi della scuola Francesca Morvillo Falcone di Brindisi che su una delle due navi della legalità ribattezzate “Giovanni” e “Paolo” partite da Civitavecchia e da Napoli hanno raggiunto Palermo per celebrare l'anniversario dell’uccisione dei due giudici. Erano undici studenti in rappresentanza di tutta la scuola, portando idealmente con loro la giovane Melissa, vittima innocente di una barbarie ancora da chiarire. Su ogni nave hanno viaggiato migliaia di studenti di diverse scuole d'Italia. Durante la traversata i ragazzi hanno avuto la possibilità di discutere di legalità con personalità come Francesco Profumo, ministro dell'Istruzione, il procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso e il presidente dell'associazione Libera, don Luigi Ciotti.
 

Il 23 maggio è previsto un incontro che si svolgerà nell'aula bunker del carcere Ucciardone tra un gruppo di studenti e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Piero Grasso, i vertici delle forze dell'ordine e dell'Associazione Nazionale Magistrati. Un altro gruppo, invece, parteciperà all'inaugurazione del Memorial dedicato a tutte le vittime della mafia siciliana al giardino della memoria di Ciaculli, un giardino edificato sui terreni confiscati al boss Michele Greco.
 

In contemporanea, l'associazione Addio Pizzo Onlus ha organizzato l'iniziativa “Ridipingiamo la scritta 'No mafia'”. Chi volesse si potrà recare sull'autostrada Palermo-Trapani, all'altezza di Capaci, per ridipingere la scritta, ormai scolorita, sulla casina da cui venne azionato l'esplosivo che fece saltare in aria la macchina di Giovanni Falcone.

Nel pomeriggio partiranno due cortei, uno dall'aula bunker, l'altro da via D'Amelio, che si riuniranno sotto l'albero Falcone in via Notarbartolo per un minuto di silenzio in onore delle vittime di mafia, esattamente alle 17:58, ora dell'esplosione a Capaci.

Insomma, un ventennale che verrà ricordato con tante iniziative ma che deve segnare un momento di contrasto alla lotta alla mafia. Un passo importante sarebbe quello di creare le condizioni ideali per spezzare quel rapporto tra mafia e politica che finora non si è mai riusciti a separare. Un segnale importante sarebbe quello di approvare la legge Paolo Borsellino che punisca in maniera più efficace il voto di scambio. Ora tocca ai politici dare le risposte che si attendono da tanti, troppi anni.

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